Nel cuore selvaggio dell’Aspromonte, nascosto tra fitta vegetazione e monti impervi, si trovano le rovine di Africo Vecchio, un borgo abbandonato che racconta una storia di tragica bellezza e resistenza. Questo antico abitato, che precede la fondazione di Africo Nuovo sulla costa ionica, fu abbandonato definitivamente in seguito alla devastante alluvione del 1951, che rese impossibile la vita nel villaggio. Oggi, Africo Vecchio è un luogo fermo nel tempo, avvolto dal silenzio e dalla natura selvaggia che ha ripreso possesso di ogni angolo.
Un’escursione tra le rovine dell’Aspromonte
Raggiungere Africo Vecchio non è semplice. Il borgo si trova in una delle zone più remote e difficili dell’Aspromonte, e l’escursione per arrivarci è riservata a pochi temerari. Il sentiero che conduce alle rovine è lungo, a tratti impervio, e attraversa una boscaglia fitta e inospitale, ma la scoperta che attende alla fine del cammino ripaga ogni sforzo. Una volta giunti, si ha la sensazione di entrare in un luogo sospeso nel tempo, dove tutto è rimasto com’era al momento dell’abbandono.
Un Borgo fermo nel tempo
Camminando tra le rovine di Africo Vecchio, si ha la sensazione di essere in un museo a cielo aperto. Le case, ormai invase dalla vegetazione, sono ancora in piedi, conservando la memoria di una vita rurale scomparsa. La scuola elementare, simbolo di una comunità che un tempo si riuniva attorno all’istruzione dei più piccoli, è ancora lì, con i suoi muri decadenti che raccontano storie di bambini e insegnanti.
Ma forse il luogo più suggestivo è la Chiesa di San Salvatore, che si erge solitaria tra le macerie. Nonostante l’abbandono, la chiesa conserva ancora una sua solenne bellezza, come se aspettasse il ritorno dei suoi fedeli. Le sue mura scrostate e l’atmosfera malinconica che la circonda la rendono uno dei punti più emozionanti della visita ad Africo Vecchio.
L’Alluvione del 1951 e la Fine di un’era
L’alluvione del 1951 segnò la fine della vita ad Africo Vecchio. La violenza delle piogge devastò il paese, distruggendo case e infrastrutture e costringendo gli abitanti a fuggire verso la costa, dove venne successivamente fondato Africo Nuovo. L’abbandono fu improvviso, e il borgo venne lasciato al suo destino, invaso progressivamente dalla natura e dal silenzio. Oggi, Africo Vecchio è un monumento alla resilienza di chi ha vissuto in condizioni difficili, ma anche alla fragilità della vita di montagna.
Un’Esperienza Fuori dal Tempo
Africo Vecchio non è una destinazione turistica convenzionale. La difficoltà di raggiungerlo e l’isolamento che lo caratterizza rendono questa escursione un’esperienza fuori dal comune. È un viaggio per chi cerca il fascino del passato e desidera immergersi nella natura incontaminata dell’Aspromonte. Qui, tra le rovine, si possono percepire le voci di un tempo che non c’è più, una comunità costretta a lasciare le proprie radici, ma che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del territorio.
Africo Vecchio Oggi: Un Simbolo di Rinascita
Nonostante l’abbandono, Africo Vecchio è diventato un simbolo della rinascita culturale e ambientale dell’Aspromonte. Negli ultimi anni, l’interesse per i borghi fantasma e per la storia di questi luoghi è cresciuto, spingendo sempre più escursionisti e appassionati di trekking a intraprendere il viaggio verso questo borgo dimenticato. Africo Vecchio, con la sua bellezza decadente e il fascino malinconico, rappresenta una pagina importante della storia della Calabria, una storia che merita di essere ricordata e riscoperta.
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