Calabria: vitalizio ai consiglieri per un giorno anzi no

Nel corso della seduta del consiglio regionale di ieri a Palazzo Campanella i consiglieri della regione Calabria hanno votato all’unanimità un incostituzionale privilegio: basta un giorno da consigliere per avere diritto al vitalizio.

Anche se il politico decade per un qualsiasi motivo (è dichiarato ineleggibile o perde un ricorso presentato dal primo dei non eletti) ha la possibilità di maturare il “trattamento di fine mandato”.


La presidente Santelli dichiara: “Nessuno scandalo, con 38mila euro di contributi si incassa un’indennità di fine mandato, a 65 anni, da 600 euro netti al mese”.

E il capo dell’opposizione Callipo ammette: “Mi hanno fatto firmare un documento non veritiero e per questo mi tutelerò nelle sedi opportune”.

La maggioranza inizia a vacillare, Fdi e Lega in ritirata: “Depositeremo una proposta di legge per ripristinare l’inammissibilità”.


Ma vediamo cosa è accaduto nella seduta del consiglio calabrese.

Ci sono voluti meno di due minuti a votare la legge proposta da Giuseppe Graziano dell’Udc che, alla richiesta del presidente della giunta Domenico Tallini di spiegare la norma prima di metterla ai voti, ha risposto: “Si illustra da sé”.

E allora via con l’approvazione all’unanimità: se sei tra i consiglieri regionali in Calabria hai diritto al vitalizio anche se hai lavorato un solo giorno.

Anzi no. Se possibile infatti, ancora più imbarazzanti sono le giustificazioni del giorno dopo.

Come nel peggiore dei post sbornia ecco i consiglieri della Calabria intenti a smentire loro stessi e il loro voto.

Le spiegazioni a questo punto sono due: o i consiglieri regionali ci hanno provato sperando che nessuno si accorgesse che la loro maggiore preoccupazione in tempi di crisi fosse per il loro portafogli, o non sapevano nemmeno ciò che stavano votando.

Nessuna delle due ipotesi è per i cittadini calabresi confortante.

I consiglieri regionali del Pd sostengono che si tratta di “una tempesta in un bicchier d’acqua”. “Smentiamo categoricamente che si tratti del ripristino dei cosiddetti ‘vitalizi’, i quali non esistono più già per gli eletti nella passata consiliatura.

Non c’è stato nessun tentativo di riportare in vita cose inesistenti: chi lo afferma, forse è male informato. In tutta Italia esiste soltanto il sistema contributivo.

La Calabria, pertanto non ha fatto altro che allinearsi a quanto stabilito nella Conferenza Stato-Regioni del 3 aprile 2019: “modificando un semplice comma”.

Un errore, però, c’è stato nella votazione di martedì scorso. I consiglieri dem lo ammettono: “È stato quello di riconoscere, anche a un consigliere dichiarato a posteriori ineleggibile, la possibilità di continuare a versare i contributi fino alla fine della consiliatura di riferimento”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *