Il #momentocultura di oggi ci porta a Serra San Bruno, alla sua Certosa, ai certosini e a San Bruno.
Il sei ottobre del 1101 moriva in Calabria, nell’eremo di Santa Maria, Bruno di Colonia fondatore dell’ordine certosino. Il 19 Luglio papa Leone X lo proclama beato. È canonizzato nel Febbraio del 1623.
La Certosa diviene allora meta di tanti pellegrini che dalla Germania raggiungono la Calabria per venerare le spoglie mortali del Santo.
La Certosa divenne così un centro di spiritualità sempre più importante e ancora oggi sono molti i pellegrini che rendono omaggio al Santo nella ricorrenza della sua morte il 6 ottobre. In questo giorno il busto argenteo del Santo contenente le sue reliquie viene trasportato in processione per le vie di Serra San Bruno. Ma anche il lunedì dopo Pentecoste il busto viene prelevato dalla Certosa e condotto nell’eremo di Santa Maria dove Bruno ha vissuto i suoi ultimi giorni di vita ed è morto.
La costruzione della Certosa inizia nel 1094 quando il Conte Ruggero di Altavilla, amico del monaco, concede a Bruno il terreno e gli operai per edificare la #Certosa. Da questi operai nasceranno gli insediamenti che daranno vita alla cittadina di Serra San Bruno. Nel 1192 il monastero passò dall’ordine certosino all’ordine cistercense. La Certosa di Santo Stefano fu riconsegnata ai certosini nel 1514.
Il 7 febbraio 1783 la Certosa di S. Stefano fu ridotta a un ammasso di macerie da un sisma devastante del 9º grado della scala Mercalli. Solo dopo cento anni furono avviati i lavori di ricostruzione. Ancora oggi sono visibili i ruderi della vecchia Certosa all’interno delle mura di quella nuova.
Il monastero oggi non è visitabile se non durante la celebrazione Eucaristica del giorno di Pasqua, Natale e Ferragosto . In questi giorni solo gli uomini possono accedere alla chiesa del monastero. Alle donne non è permesso entrare, ma per saperne di più sulla Certosa è possibile visitare il Museo nella parte posteriore del Convento ma sempre al di fuori delle mura certosine.
Nicoletta Esposito