
Il presidente del Consiglio ha presentato il piano del governo per la Fase 2, un programma basato su 5 punti:
- Mantenere e fare rispettare il distanziamento sociale, promuovere l’utilizzo di mascherine e Dpi fino al vaccino;
- Rafforzare le reti sanitarie sul territorio come arma più efficace per la lotta al virus, con particolare attenzione alle case di cura;
- Intensificare la presenza di Covid-hospital per la gestione dei pazienti infetti e ridurre i rischi di contagio nelle strutture sanitarie;
- Uso corretto dei test, sia tamponi che test sierologici;
- Rafforzamento della strategia di mappatura dei contatti sospetti con l’utilizzo delle nuove tecnologie.
Dopo l’incontro in Senato, intorno alle 17.30 Conte si sposterà alla Camera dei deputati.
Distanze e mascherine finché non c’è vaccino
“Il governo ha elaborato in questo momento delle strategie: distanziamento sociale e dispositivi di protezione individuale fino a quando non saranno disponibili cure e un vaccino.”
Rsa
“Il governo sta lavorando perché siano rafforzati tutti i servizi di prevenzione e sta sollecitando rinnovata collaborazione con i servizi sanitari territoriali, in special modo sulle Rsa, dove si è verificata un’esplosione incontrollata dei contagi in alcune aree del Paese”.
Intensificare i Covid Hospital
“Potenziare le strutture sanitarie territoriali. Intensificare la presenza di Covid Hospital. Uso corretto dei test (tamponi e analisi del sangue) per predisporre un piano nazionale che potrà fotografare un quadro epidiemologico del Paese.
App su base volontaria
“Applicazione informativa come strumento essenziale per verificare i contagi e che sarà offerta su base volontaria e non obbligatoria e chi non vorrà scaricarlo non avrà impedimenti negli spostamenti”.
Strategie graduali e progressive di allentamento delle misure restrittive
“Il governo sta preparando delle strategie per procedere a un graduale ma progressivo allentamento delle misure restrittive. Stiamo programmando un progressivo e omogeneo piano di aperture di attività produttive e commerciali controllando però le curve del contagio per cercare di intervenire dove questa possa innalzarsi. Curva che sarà commisurata alle capacità del sistema sanitario”. “Siamo consapevoli che un’imprudenza in questa fase dettata dalla legittima aspettativa di ripartire può compromettere tutti i sacrifici che i cittadini hanno dovuto affrontare fin qui”
Dal punto di vista economico
“Dal punto di vista economico siamo intervenuti sulla liquidità. Per evitare il rischio di una perdita permanente della capacità produttiva abbiamo esteso la protezione della golden power in settori dove non era prevista. L’emergenza sta incidendo sulle fasce più fragile e rischia di creare nuove povertà. Sono stati anticipati ai comuni italiani 400 milioni di euro per i buoni spesa per i generi alimentari di prima necessità”
“Dobbiamo potenziare la nostra risposta di politica economica e quindi in aggiunta ai 25 miliardi già prevista nel Decreto Cura Italia programmeremo una nuova cifra non inferiore a 50 miliardi di euro per un intervento complessivo non inferiore a 75 miliardi. Verranno finanziate misure per rafforzare personale sanitario e delle forze dell’ordine, sostegno alle piccole e medie imprese, rafforzamento della cassa integrazione e anche sostegno a chi non è coperto dalla cassa integrazione”.
Il Mes
“Serve una risposta coordinata, i paesi e le istituzioni non possono permettersi di ripetere gli errori del 2008. Allora non si riuscì a dare una risposta coordinata creando un secondo choc nel 2010-2012 condannando l’Europa a una ripresa più lenta di altre aree del mondo. E’ un rischio che non possiamo permetterci di correre”.
“L’Italia sostiene la necessità di una risposta coordinata e ambiziosa” in Europa e sostiene che “il nuovo strumento di finanziamento dovrà essere conforme ai trattati europei, perché non abbiamo tempo di cambiarli”. Un veicolo da costruire “prima possibile” e “in grado di finanziarsi con debito comune sui mercati finanziari”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nell’informativa al Senato sul coronavirus. Il recovery fund, ha aggiunto, dovrà essere “gestito a livello europeo senza carattere bilaterale, particolarmente consistente, ben più degli strumenti di cui si parla, mirato a far fronte a tutte le conseguenze negative del covid 19, immediatamente disponibile e messo a disposizione di tutti i Paesi interessati subito, attraverso meccanismi di garanzie che ne anticipino l’applicazione, non dovrà avere condizionalità, anche in termini di cofinanziamento”.
Riferendo al Senato in vista del consiglio europeo, il premier Giuseppe Conte ricorda che “sul tavolo c’è anche una bozza francese che recherebbe il recovery fund. Noi appoggiamo la proposta francese, avendo chiesto di integrarla rispetto alla originaria formulazione”. Il premier sottolinea che “da ultimo è stata presentata una proposta spagnola, che pure potremo appoggiare. Abbiamo riservatamente anticipato – aggiunge Conte -una nostra proposta che riteniamo conforme al trattato. A noi interessa portare a casa il risultato, non rivendicare una primazia. Interessa condividere quanto più possibile le proposte sul tavolo senza rischiare di dividerci”.