Coronavirus, quando si ritornerà alla normalità?

Un parametro importante in un’epidemia di una malattia infettiva è il cosiddetto R0. Se l’R0 di una malattia infettiva è circa 2, significa che in media un singolo malato infetterà due persone. Quanto maggiore è il valore di R0 e tanto più elevato è il rischio di diffusione dell’epidemia. Se il valore di R0 è inferiore ad 1 significa che l’epidemia può essere contenuta.

Da quando l’epidemia del coronavirus è partita dalla Cina, l’OMS e numerosi istituti di ricerca di tutto il mondo hanno diffuso stime di R0 dell’infezione. Queste stime sono comprese tra 1,4 e 3,8 nelle aree colpite.

Ancora non si sa con esattezza quando finirà il lockdown e quando potrà cominciare la fase di riapertura parziale del paese, ma con molta probabilità sarà verso maggio. Questo avverrà sempre parzialmente solo quando R0 sarà stabile sullo 0,5. 

Dunque per tornare alla normale routine quotidiana ci vorranno ancora un sacco di mesi. 

Marco Cattaneo direttore de Le Scienze e National Geographic Italia vuole chiarire a tutti come non ci sarà un momento esatto quando l’epidemia finirà e comunque bisognerà attendere ancora molto e passare attraverso una serie di step graduali. Il suo riferimento è all’epidemia di Ebola e di come questa, in passato, sia stata dichiarata debellata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) dopo un lungo percorso. In quel caso, si è atteso il temine di due periodi di incubazione completi in cui non si sono registrati nuovi contagi. Proprio nel caso dell’Ebola questi corrispondevano a 42 giorni. Volendo stabilire per il Covid-19 un lasso di tempo corrispondente a 30 giorni, in ogni caso, bisognerà poi mantenere ulteriori 90 giorni di estrema sorveglianza per non ricadere in un’eventuale seconda ondata di contagi.

Insomma, Marco Cattaneo sottolinea come, nella migliore delle ipotesi, un ritorno totale a quella che oggi definiamo la “normalità” non possa avvenire prima di metà agosto. Le fasi transitorie che ci porteranno a questo appuntamento, passeranno invece per comportamenti molto cauti che non prevederanno comunque assembramenti, vita sociale nella norma e magari una ripresa delle attività lavorative sempre condizionata a nuove regole.

“Non so se mi sono spiegato, ma spero che sia chiaro. Quando vedremo la luce in fondo al tunnel mancheranno ancora diversi chilometri per essere fuori.”