
Filadelfia (VV)
Continua la rivolta degli edicolanti nei confronti del quotidiano “Libero”. I Calabresi sono stanchi di sottostare agli insulti di chi si sente un essere “superiore” tale Vittorio Feltri e decidono di ribellarsi non acquistando o addirittura non vendendo il suo giornale.
Dopo il messaggio della signora Tiziana di Montalto Uffugo, tra le locandine rese più virali sui social, vi è quella di Enzo Provenzano, un edicolante di Filadelfia. «In questa edicola – ha scritto – da oggi non è più in vendita il quotidiano Libero. Essendo meridionali inferiori, non siamo in grado di comprendere gli arguti articoli di questa testata giornalista indipendente. Ci voglia scusare il direttore Feltri».
Anche a Lamezia Terme “Edicola da Stefano” ha deciso di apporre sulla vetrina della sua edicola un manifestino nel quale afferma che il quotidiano “Libero” non sarà più in vendita.
Di seguito il video
La libreria Ave di Reggio Calabria, ha raccolto molti consensi pubblicando un post su Facebook, nel quale affermano che non venderanno più libri di Vittorio Feltri.
Di seguito il messaggio:
‘Credo che in molti casi i meridionali siano inferiori’
‘Montalbano? Un terrone che ci ha rotto i c***i almeno quanto suo fratello Zingaretti’
‘Comandano i terroni’
“Queste alcune delle esternazioni del Dott. Vittorio Feltri , condannato per diffamazione e insulti, già sospeso dall’Ordine dei Giornalisti per il cosiddetto ‘metodo Boffo’, colui che definì Adolf Hitler ‘severo ma giusto’ e che si rivolse a David Parenzo, di discendenza ebraica, dicendo che gli ebrei ‘sono decenni che rompono i cog***i con la Shoah’.
Nel rispetto della differenza di opinioni una libreria non dovrebbe prendere posizione ma, questa volta, ci sentiamo di fare una doverosa eccezione. Il signore con questo notevole curriculum non troverà più posto nei nostri scaffali e abbiamo provveduto a restituire le pochissime copie ordinate, rimaste per altro invendute, della sua ultima fatica editoriale.
E aggiungiamo che essere conterranei di Camilleri, Sciascia, Verga, Alvaro, Tomasi di Lampedusa, Pirandello, Quasimodo, Silone, Bruno non può che renderci ancora più orgogliosi di essere ‘terroni’.”

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