Immerso nella provincia di Cosenza, Dipignano è un borgo che affascina per la sua storia antica, le tradizioni artigianali e il paesaggio suggestivo. Arroccato su un declivio nella valle del Crati, questo piccolo centro offre un connubio perfetto tra cultura, natura e autenticità calabrese.

Origini storiche
Le radici di Dipignano affondano in epoche lontane, e il significato del suo nome è avvolto nel mistero. Alcune teorie lo collegano all’ebraico Di-biniam, che significa “ricco di case” o “ricco di pigne”, mentre altre ipotesi lo fanno derivare dal latino Terra di Depinius. Grazie alla sua posizione strategica, a circa 720 metri sul livello del mare, il borgo ha rappresentato per secoli un punto di riferimento per le comunità locali.
Artigianato e tradizioni
Dipignano è famoso per la sua secolare tradizione artigianale, in particolare per la lavorazione del rame. I maestri calderai, chiamati “quadarari” nel dialetto locale, hanno reso celebre il borgo per la produzione di paioli, pentole e utensili in rame, un’arte che risale al XVI secolo e che ancora oggi rappresenta un simbolo della sua identità culturale.
Uno degli eventi più rappresentativi di questa tradizione è la Sagra del Polentone, che si tiene ogni due anni nel mese di settembre. Durante la festa, il borgo celebra la sua storia e il suo artigianato con degustazioni, spettacoli e rievocazioni storiche, offrendo un’esperienza unica ai visitatori.
Patrimonio Storico e Religioso
Il Convento e la Chiesa dell’Ecce Homo

Nel quartiere Riforma sorge il convento francescano dell’Ecce Homo, costruito probabilmente intorno al 1400 dai Minori Osservanti. Un recente restauro ha riportato alla luce le linee originali in stile gotico francescano.
La chiesa, edificata nel 1500, si distingue per la sua magnifica facciata con porticato ad archi in tufo e l’imponente campanile. All’interno si possono ammirare pregevoli dipinti, tra cui:
- Madonna del Rosario con San Domenico e Santa Caterina (attribuita a Dirck Hendricksz)
- Immacolata (olio su tela del 1718)
- Statua della Madonna delle Grazie (scuola del Gagini, 1578)
- Statua lignea dell’Ecce Homo (attribuita a frate Umile da Pietralia, ma probabilmente opera di frate Angelo da Pietrafitta)
Sotto il presbiterio, un’area sepolcrale scavata nella roccia ospita oggi un piccolo museo con arredi sacri e una campana del 1680.
Il Santuario della Madonna della Catena
Il Santuario della Madonna della Catena, eretto a Basilica Minore nel 1966, è un importante luogo di pellegrinaggio affidato ai Padri Passionisti dal 1906.
L’interno, ricco di marmi e affreschi, conserva il quadro della Madonna della Catena, incoronato dal Capitolo Vaticano nel 1921. Tra gli affreschi, spiccano le opere di Lucillo Grassi (1942-1945), tra cui:
- L’Allegoria della Fede, della Carità e della Speranza
- San Tommaso d’Aquino e San Francesco di Paola
- San Michele Arcangelo e la Crocifissione
Nel santuario si trovano anche:
- Una statua lignea della Madonna della Catena (modellata nel 1954 dal Perathoner)
- Un crocifisso in cartapesta (opera di Manso, 1941)
- Una statua lignea del XV secolo raffigurante la Madonna col Bambino
Accanto alla chiesa si trova una struttura che ospita ritiri spirituali, una biblioteca con oltre 36.000 volumi, giardini e una via crucis con 14 pannelli in bronzo del Galeotti (XX sec.).
Il culto della Madonna della Catena
Secondo lo studioso Rocco Liberti, il culto della Madonna della Catena ha origini antiche e risale al periodo tra l’896 e il 1014, quando Cosenza e i paesi limitrofi subirono le incursioni saracene.
L’iconografia tradizionale raffigurava uno schiavo incatenato ai piedi della Vergine, simbolo della liberazione dalla schiavitù. A Laurignano, invece, l’immagine attuale mostra la Madonna con una catena tra le mani, vista non solo come segno di liberazione dal male, ma anche come legame spirituale con Gesù.
Natura e paesaggi
Immerso nel verde della valle del Crati, Dipignano regala panorami mozzafiato e offre l’opportunità di entrare in contatto con la natura più autentica. Sentieri e percorsi escursionistici attraversano il territorio, permettendo ai visitatori di scoprire angoli incontaminati della Calabria, tra boschi, colline e paesaggi suggestivi.
Dipignano è un borgo in cui storia, tradizione e natura si fondono in un’armonia perfetta. Dalla storica lavorazione del rame alle sue affascinanti feste popolari, ogni angolo del paese racconta una storia di autenticità e resilienza. Visitare Dipignano significa fare un viaggio nel tempo, alla scoperta di una Calabria genuina e affascinante, in cui passato e presente convivono in perfetta sintonia.
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