Fata Morgana, la leggenda

Una delle più belle e affascinanti leggende che vi sono in Calabria è sicuramente questa. Chi è riuscito a “vedere” questa magia ne è rimasto colpito. È  la Fata Morgana,  un fenomeno ottico simile a un miraggio che si può osservare dalla costa calabra quando aria e mare sono immobili.

Le leggende di Fata Morgana

Vi sono due leggende riguardo Fata Morgana, la prima racconta che Ruggero I d’Altavilla fu incantato dal sortilegio.

Per indurlo a conquistare la Sicilia, con un colpo di bacchetta magica la Fata Morgana gliela fece apparire così vicina da poterla toccare con mano. Ma il re normanno, sdegnato, rifiutò di prendere l’isola con l’inganno. E così, senza l’aiuto della Fata, impiegò trent’anni per conquistarla.

Infatti quando sulla superficie del mare, minuscole goccioline di acqua rarefatta, fanno da lente di ingrandimento, la costa siciliana, vista da quella calabrese, sembra distare pochi metri. Si possono distinguere molto bene le case, le auto e addirittura le persone che camminano nelle strade di Messina.

La seconda leggenda narra durante le invasioni barbariche i conquistatori giunsero alle rive del mare Jonio nella città di Reggio Calabria e si trovò davanti allo stretto che divide la Calabria dalla Sicilia. Il Re barbaro, vista l’Etna, si chiese come fare per raggiungerla trovandosi sprovvisto di imbarcazioni. 

All’improvviso apparve una donna che gli offrì l’isola e con un cenno fece in modo che lui la vedesse a due passi da lui. 

Il Re barbaro balzò giù da cavallo e si gettò in acqua, sicuro di poter raggiungere l’isola con due bracciate, ma l’incanto si ruppe e il Re affogò miseramente. Tutto infatti era un miraggio, un gioco di luce della bella e sconosciuta donna, che altri non era se non la Fata Morgana.

Il fenomeno si ripete ancora oggi nei giorni calmi e limpidi d’estate, nelle acque della riva di Reggio.

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Nicoletta Esposito

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