Girifalco

Ph. Giuseppe. perrone78

Girifalco è un comune di 5800 abitanti della provincia di Catanzaro.

Il territorio

Il suo territorio si estende tra la zona submontana del monte Covello e l’altopiano che degrada verso est in direzione della valle, detta Caria, che scende verso il Golfo di Squillace.

Le origini

L’etimologia del nome resta ancora irrisolta secondo alcuni deriverebbe dal volteggiare di un falco nel cielo.

Mentre secondo un’altra testimonianza, risalente ad un articolo di giornale de La Tribuna Illustrata del 7 febbraio del 1937, si afferma che:

«Girifalco deve la sua nascita alla morte di due paesi, Toco e Carìa, distrutti dai Saraceni nell’836. Gli abitanti dei villaggi si rifugiarono sulla rupe chiamata “Pietra dei Monaci”, sita in località Pioppi, e respinsero ogni assalto lanciando, in disperata difesa, le pietre strappate alla montagna. Furono chiamati, quei prodi, una “Sacra Falange”, e, da quel loro nome, detto in greco, venne il nome del loro nuovo nido: Girifalco.»

In epoca Bizantina, per difendersi dagli attacchi Saraceni, la popolazione si rifugiò in un luogo più alto e sicuro dove era visibile l’intera valle. Quel luogo conosciuto come Terravecchia prese in seguito il nome di Pietra dei Monaci.


In quel luogo nacque il primo nucleo abitativo, Pioppi, che si popolò dagli abitanti della vallata.

Girifalco sorge in uno dei punti più stretti della Calabria e da Monte Covello è possibile osservare entrambi i mari.

In epoca Sveva, questa era stata considerata una posizione strategica, in quanto aveva una visione dell’uno e dell’altro mare.

All’epoca di Federico II erano molto diffusi i falconieri, i quali addestravano i falchi per le battute di caccia.

Ancora oggi nel paese vi è il passaggio di questi rapaci.

Girifalco divenne comune nel cosiddetto decennio francese, cioè tra il 1806 e il 1815.

Cosa vedere a Girifalco

Camminando per Girifalco potete osservare varie architetture religiose come:

La chiesa di San Rocco, patrono di Girifalco, edificata, secondo la leggenda, dopo il ritrovamento di un’effige del Santo di Montpellier tra gli arbusti di un pantano nel luogo dove in seguito fu innalzata la chiesa.

All’interno è custodita la statua del Santo risalente al 1500.

La chiesa di Santa Maria delle Nevi, la chiesa del Rosario, la chiesa dell’Addolorata, i ruderi dell’antica chiesa Matrice dei Pioppi Vecchi e la chiesa dell’Annunziata.

Sita di fronte la chiesa di San Rocco vi è la Fontana Carlo Pacino realizzata in stile Barocco dai maestri scalpellini locali, per volontà del sindaco di quell’epoca Carlo Pacino.


Girifalco è conosciuta anche per Complesso Monumentale – Ospedale Psichiatrico, struttura del vecchio manicomio provinciale istituito nel 1881.

In passato era un convento dei frati minori del XVII secolo.

La Cunfrunta di Girifalco

Se capitate nel periodo di Pasqua, potrete assistere alla “cunfrunta” una rappresentazione religiosa che vede l’unione delle statue di San Giovanni, Gesù, Maria Maddalena e la Madonna e simboleggia l’incontro dopo la resurrezione di Cristo.

La brasilena

Non possiamo dimenticare di segnalarvi la “brasilena” una buonissima bibita al caffè prodotta proprio a Girifalco.

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