Il castagno di Musco: un gigante secolare nel cuore della Calabria

Nel suggestivo territorio di Petilia Policastro, in provincia di Crotone, si erge uno dei più imponenti simboli della maestosità naturale calabrese: il Castagno di Musco. Quest’albero monumentale, riconosciuto ufficialmente tra i “monumenti verdi” d’Italia, rappresenta un’autentica testimonianza vivente della storia e della biodiversità del territorio.

castagno di musco

Un gigante della natura

Il Castagno di Musco colpisce immediatamente per le sue dimensioni straordinarie: una circonferenza di ben 6,5 metri e un’altezza che raggiunge i 26 metri. Con queste misure, si impone come uno degli esemplari più maestosi non solo della Calabria, ma dell’intero Sud Italia.

L’età dell’albero non è stata determinata con precisione, ma si stima che abbia diverse centinaia di anni, forse oltre cinquecento. Questo lo rende un testimone silenzioso del passaggio del tempo, capace di raccontare – se potesse – secoli di storia, di clima e di vita rurale.

Un patrimonio da proteggere

Il Castagno di Musco non è solo un gigante vegetale: è un simbolo identitario per la comunità locale. Da sempre, infatti, ha avuto un ruolo centrale nella vita agricola e culturale della zona, offrendo riparo, legna e castagne. Oggi, la sua importanza è anche paesaggistica e turistica: viene visitato da escursionisti, naturalisti e appassionati di alberi monumentali.

Grazie al censimento nazionale degli alberi monumentali, è stato riconosciuto come bene da tutelare e valorizzare, secondo quanto previsto dalla Legge n.10/2013. La sua presenza contribuisce anche alla sensibilizzazione verso la conservazione degli ecosistemi forestali e il rispetto del patrimonio naturale.

Come visitarlo

Il Castagno si trova in una zona rurale di Petilia Policastro, in località Musco, immersa nel verde e lontana dal frastuono urbano. È raggiungibile tramite sentieri che attraversano boschi di castagni e querce, rendendo l’escursione non solo un’occasione per ammirare l’albero, ma anche per entrare in contatto con la natura incontaminata della Presila crotonese.

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