Il Castello di San Giorgio Morgeto

Il Castello di San Giorgio Morgeto si erge sull’altura che domina il comune omonimo, in provincia di Reggio Calabria. Questa antica fortificazione, intrisa di storia e leggende, è un simbolo della ricca eredità culturale e architettonica calabrese. Le sue origini si intrecciano con miti, dominazioni e vicende storiche che hanno attraversato i secoli.

Castello San Giorgio Morgeto

Le origini

Prima di essere conosciuta come San Giorgio Morgeto, questa località era chiamata semplicemente Morgeto, un nome legato all’antico popolo dei Morgeti. Secondo le leggende tramandate da autori come Proclo, Plinio e Strabone, i Morgeti erano una popolazione indigena che si insediò nella Calabria antica. Re Morgete, figura mitica, sarebbe stato il fondatore del castello e della città.

Studi archeologici e storici suggeriscono che l’area fosse abitata sin dall’età del bronzo e del ferro, passando poi sotto il dominio di popolazioni greco-italiche e romane. Secondo Antioco di Siracusa, Morgete succedette a Italo, re che diede il nome all’Italia, governando la regione fino all’arrivo dei Bruzi. Questi ultimi, di ignote origini, si insediarono nella Calabria centro-settentrionale e fecero di Cosenza la loro capitale.

Il periodo Normanno

Nel corso dell’XI secolo, i Normanni, guerrieri originari della Normandia, giunsero in Calabria e cambiarono il volto della regione. Dopo aver prestato servizio come mercenari per i Longobardi e i Bizantini, acquisirono una profonda conoscenza del territorio e delle sue debolezze difensive.

Nel 1076, Roberto il Guiscardo, figlio di Tancredi d’Altavilla, ottenne il controllo del ducato di Puglia e Calabria, includendo il Castello di San Giorgio Morgeto nei suoi domini. Durante il dominio normanno, il castello divenne un importante baluardo militare. Essendo una città bizantina per quasi due secoli, San Giorgio mantenne a lungo tradizioni greche, sia nei riti religiosi che nella cultura locale, integrandosi gradualmente con gli ordinamenti normanni.

Il Periodo Angioino

Con la conquista del Regno di Sicilia da parte di Carlo I d’Angiò dopo la battaglia di Benevento (1266), San Giorgio Morgeto venne inserito tra le terre del Giustiziere di Calabria. Nei registri angioini, il castello appare come una roccaforte strategica affidata a diversi funzionari, tra cui Guerriero di Squillace e Aldebradino de Acquerello, un giudice fiorentino.

Il castello e la città passarono poi sotto il controllo di varie famiglie feudali, tra cui i Riso, i de Luna, i Caracciolo e i Milano, che amministrarono il territorio fino all’abolizione della feudalità nel 1806.

Il castello oggi

Sebbene il castello sia stato abbandonato nel XVI secolo, restano visibili elementi architettonici che testimoniano la sua antica grandezza. Tra le rovine si conservano:

  • Il maschio (la torre principale);
  • Una cisterna;
  • Tratti delle mura difensive;
  • I basamenti delle torri.

Nel corso degli anni, il castello è stato oggetto di lavori di restauro, volti a preservarne la struttura e valorizzarne la storia. Oggi rappresenta non solo un sito storico, ma anche un’attrazione turistica che permette di immergersi nella storia millenaria della Calabria.

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