Il cavatore di Catanzaro

In piazza Matteotti incastonata nel complesso di San Giovanni vi è la statua del Cavatore, opera realizzata da Giuseppe Rito e risalente alla seconda metà del secolo scorso che viene considerata una dei simboli di Catanzaro.

Descrizione dell’opera

Il Cavatore rappresenta il lavoro, cioè la costanza e la forza dei cittadini Catanzaresi. In tutta l’opera spicca la cromia dovuta al contrasto tra una scultura in bronzo che celebra il lavoro umano e il basamento in granito grigio da cui scaturisce l’acqua, inseriti entrambi in una nicchia in laterizi di gusto neoclassico (costruita tra il 1869 e il 1874). È l’unica opera rimasta dopo il terremoto del 1971. Si tratta di una statua bronzea che poggia come detto su una base di granito, il tutto racchiuso da una cavità semicircolare di materiale risalente alla fine dell’Ottocento.

Lo scultore vibonese


Giuseppe Rito (Dinami 1907- 1963) è stato uno scultore italiano essenzialmente autodidatta; alla sua opera si fanno risalire le origini del contemporaneo in Calabria.
Nella sua breve esistenza è stato capace di lasciare dietro di sé molte importanti testimonianze, soprattutto in bronzo, di un percorso artistico personale, isolato e rigoroso a partire principalmente da due tecniche: la creta liscia, grazie alla quale ha realizzato anche opere importanti come, nel 1948, il gruppo bronzeo delle statue ” Le due dee ultime: Giustizia e Libertà” che decora la scalinata d’onore del palazzo di giustizia di Catanzaro
(una delle sue opere più potenti e di maggiore consapevolezza sociale); e la tecnica della creta rigata, esito conclusivo di una ricerca continua, attraverso la quale il Rito aggrediva l’argilla con furore espressionista e nella quale i graffi prodotti sulla materia erano una sorta di corrispettivo plastico e visivo dei graffi dell’esistenza.

Sabina Maiolo

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