Il fiume Crati

Il fiume Crati, con i suoi 91 km di lunghezza, rappresenta il corso d’acqua principale della Calabria, nonché uno dei più importanti del Meridione d’Italia. Il suo nome deriva dal greco antico Krathis (Κρᾶθις), e richiama le radici storiche e culturali della regione. Con una portata media alla foce di 36 m³/s, il Crati si distingue per il suo volume d’acqua e per il vasto bacino idrografico, che si estende per 2.440 km².

Fiume Crati

Origini e corso del fiume

Il Crati nasce a un’altitudine di 1.742 metri sul livello del mare, tra Timpone Tenna e Timpone Bruno, nelle pendici occidentali dell’altopiano della Sila, nel comune di Aprigliano. Nei suoi primi tratti, è conosciuto come Craticello e scorre ripido verso nord, attraversando i suggestivi paesaggi della Calabria interna.

Uno dei momenti più significativi del suo percorso è l’attraversamento della città di Cosenza, dove confluisce con il fiume Busento, raddoppiando le sue dimensioni. Qui il Crati funge da elemento distintivo, separando il centro storico dal quartiere moderno.

Proseguendo, il fiume scorre nella stretta pianura del Vallo del Crati, un’area alluvionale in cui riceve numerosi affluenti, tra cui:

  • Da destra: Arente, Mucone e Duglia.
  • Da sinistra: Finita, Turbolo, Campagnano, Mavigliano, Emoli e Settimo.

Superato questo tratto, il Crati si incassa nella valle di Tarsia, dove una diga forma il lago artificiale di Tarsia. Scendendo ancora verso valle, il fiume raggiunge la Piana di Sibari, un tempo sede della celebre città greca di Sibari, prima di sfociare nel Mar Ionio, segnando il confine tra i comuni di Corigliano-Rossano e Cassano all’Ionio.

Un fiume di contrasti: regime idrologico

Il Crati è caratterizzato da un regime torrentizio, con marcate variazioni stagionali. Durante l’estate, il flusso si riduce drasticamente, mentre in inverno il fiume è soggetto a piene imponenti, che possono diventare disastrose, come accaduto nel dicembre 2008. Le portate possono variare dai 10 m³/s nelle magre estive a oltre 3.000 m³/s durante le piene più intense.

Un tesoro naturale e storico

Il fiume Crati non è solo un elemento idrografico, ma anche un simbolo della Calabria, intrecciato con la sua storia e cultura. Le sue rive ospitano una biodiversità unica, mentre il suo corso attraversa luoghi di grande importanza storica e archeologica, come la città di Sibari. Inoltre, il Crati rappresenta una risorsa fondamentale per l’agricoltura e l’ecosistema locale, contribuendo a plasmare il paesaggio e la vita quotidiana delle comunità che lo abitano.

I comuni attraversati

Il Crati bagna numerosi comuni, tra cui Aprigliano, Cosenza, Tarsia, Cassano all’Ionio e Corigliano-Rossano, fungendo da legame tra montagne, valli e pianure fino al mare. Questi territori testimoniano la varietà e la ricchezza della Calabria, dalla natura incontaminata della Sila ai resti archeologici della Magna Grecia.

Un fiume da scoprire

Il Crati è più di un semplice corso d’acqua: è una testimonianza vivente della storia, cultura e natura della Calabria. Esplorare le sue rive, scoprire le sue origini e seguire il suo corso significa immergersi nell’anima autentica di questa terra straordinaria.

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