Il tesoro di Alarico

Il tesoro di Alarico è una delle leggende che più vengono raccontate nella nostra regione. In tanti hanno cercato di trovare il tesoro senza successo.

Cupi a notte canti suonano

da Cosenza su’l Busento,

cupo il fiume li rimormora

dal suo gorgo sonnolento.

Su e giù pe ‘l fiume passano

e ripassano ombre lente:

Alarico i Goti piangono

il gran morto di lor gente

(da “La tomba nel Busento” tradotta in italiano da Giosuè Carducci, dalla poesia di August Graf Von Platen)

La leggenda del tesoro di Alarico

La leggenda narra che, nel 410 d.c., l’esercito dei Goti guidati dal re Alarico, dopo aver saccheggiato indisturbato Roma, si mosse verso il sud Italia con l’intento di attraversare lo Stretto e spingersi verso l’Africa. Ma alle porte della città di Cosenza, la malaria colse improvvisamente il capo dei barbari che si congedò presto dal mondo e dai suoi soldati.

I Goti piansero sinceramente la sua scomparsa e decisero di rendergli onore secondo l’antica usanza che voleva che un condottiero venisse sepolto con il suo cavallo, l’armatura e i tesori raccolti nelle azioni di guerra.

Non potendo permettere che l’immenso bottino frutto del sacco di Roma venisse ritrovato e che la tomba del loro re rimanesse in balia delle orde di predatori, i guerrieri Goti decisero di seppellire Alarico nel Busento, deviandone il corso.

Utilizzarono centinaia fra schiavi e prigionieri per scavare la tomba del loro re in mezzo all’alveo del fiume e lo seppellirono nel suo grembo, abbigliato con l’armatura da parata, insieme al suo destriero e agli inestimabili ori e gioielli di Roma.

Dopo di che, ricondussero le acque del fiume nel loro letto naturale e uccisero tutti gli schiavi e i prigionieri, in modo che nessun protagonista dell’ardua impresa potesse sopravvivere e far trapelare il segreto del sepolcro.

Così, il luogo esatto della tomba di Alarico rimase per sempre un mistero.

Nicoletta Esposito

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