La Cattolica di Maida

Pochi sanno che arroccata alle pendici del monte Contessa tra i mari Ionio e Tirreno, nell’istmo più stretto d’Italia, tra il Golfo di Sant’Eufemia e il Golfo di Squillace, sorge la Cattolica di Maida.

In posizione strategica predomina sull’intero borgo medievale, circondata da panorami suggestivi in un alternarsi ritmato di monti e marine.

Secondo la leggenda il luogo prescelto per l’edificazione fu suggerito da un segno divino e pertanto i padri basiliani l’edificarono tra la fine dell’XI e gli inizi del XII secolo.

la cattolica di Maida
Ph. Roberta Buccafurni

L’origine del nome

Un nome insolito che deriva dal termine greco Katholikòn, ovvero chiesa con pianta a croce greca sormontata da una cupola, nonché sede del Protopapa.

Distrutta nel corso dei secoli da vari sismi, come il terribile terremoto del 1783, venne ricostruita più volte.

La struttura della Cattolica di Maida

La chiesa assunse la struttura e le dimensioni attuali nel 1926, sotto la guida dell’ingegnere Claudio Rocchi. 

La chiesa di Santa Maria Cattolica di interesse storio artistico, sorge su una piccola chiesetta ormai in disuso dedicata al culto di San Sebastiano, elevandosi su un sagrato con una pavimentazione in pietra e mattoni, si caratterizza da una facciata a salienti divisa in tre ordini, con in basso il portale principale d’ingresso ligneo, due monofore, una finestra rettangolare e tre finestre campanarie.

Sul lato destro invece ne fanno da padrone un ingresso secondario ligneo e finestre con vetrate a mosaico raffiguranti episodi della vita di San Francesco di Paola. 

L’interno della Cattolica

Il suo interno custodisce un patrimonio artistico degno di nota risalente alla fine del XIX secolo.

la cattolica di Maida
Ph. Roberta Buccafurni

L’edificio infatti suddiviso in tre navate è riccamente impreziosito da pitture murarie, dipinti, pregevoli decorazioni e arredi, che manifestano l’identità religiosa della comunità maidese e ne sottolineano il forte legame con Dio.

Sul catino absidale predomina l’affresco con l’immagine di Cristo Re con ai suoi piedi i cinque continenti, opera dei pittori Carmelo Zimatore e Diego Grillo, esecutori dei Quattro Evangelisti, sui pennacchi della cupola e anche dei Due Angeli sulla parete absidale, impreziosita dalla pala d’altare dell’Assunta data 1832, realizzata dal pittore Pasquale Griffo.

Nell’imbotto delle navate laterali si scorge la presenza di due affreschi raffiguranti quello di destra Gesù e la Samaritana, mentre quello di sinistra San Francesco di Paola benedice Maida, datati 1856, ad opera del pittore Felice Casuscelli, esecutore anche dei due dipinti sugli altari laterali, raffiguranti la Pietà e le Anime del Purgatorio, datati 1858.

Sulla controfacciata invece ne fanno da padroni due pitture murali ovali del pittore cortalese Andrea Cefaly, datate 1885-1895, aventi come soggetto quello di sinistra Gesù tra i dottori nel tempio, mentre quello di destra Lasciate che i bambini vengano a me. 

Un monumento religioso intriso di sacralità, di storia e di arte degno di nota, poco conosciuto, che merita di essere valorizzato e visitato per scoprirne la reale bellezza.

Roberta Buccafurni

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