Il Parco Nazionale dell’Aspromonte, situato nell’estrema punta meridionale della Calabria, è un’area di straordinaria ricchezza floristica. La sua particolare conformazione geomorfologica e la varietà di microclimi, che spaziano dalle zone montane alle coste, creano l’habitat ideale per una molteplicità di specie vegetali, alcune delle quali rare o endemiche. Questo mosaico di ambienti, che si estende dalle altitudini prossime ai 2.000 metri del Montalto fino alle fasce collinari e costiere, rende il Parco un autentico laboratorio vivente di biodiversità.
Diversità degli ambienti vegetali
La flora del parco nazionale dell’ Aspromonte si caratterizza per una notevole diversità, influenzata da fattori come l’altitudine, l’esposizione e la vicinanza ai mari Ionio e Tirreno. I vari ambienti che costituiscono il parco comprendono foreste montane, boschi collinari, macchie mediterranee, pascoli e corsi d’acqua, ognuno dei quali ospita specie peculiari.
Foreste montane
Le altitudini più elevate del Parco, tra i 1.200 e i 2.000 metri, sono dominate da faggete (Fagus sylvatica), che costituiscono uno degli ecosistemi forestali più estesi e rilevanti. Qui, il faggio si associa spesso con l’abete bianco(Abies alba sp. apennina), soprattutto nelle aree sommitali, creando foreste miste di grande valore ecologico. Queste foreste ospitano anche specie erbacee tipiche come la polmonaria dell’Appennino (Pulmonaria apennina) e la digitale appenninica (Digitalis micrantha), presenti al margine meridionale del loro areale.
Un aspetto particolare di queste faggete è la presenza, in alcune zone, di tasso (Taxus baccata) e agrifoglio (Ilex aquifolium), che formano i caratteristici “Faggeti degli Appennini”. Alle quote più alte, il sottobosco si arricchisce di specie come il ginepro emisferico (Juniperus hemisphaerica) e lo spillone dell’Aspromonte (Armeria aspromontana), un endemismo che arricchisce ulteriormente la biodiversità.
Boschi collinari
Scendendo sotto i 1.000 metri di altitudine, il paesaggio forestale si trasforma. Qui prevalgono i boschi di leccio (Quercus ilex), spesso associati ad altre querce caducifoglie e, in alcune zone, alla quercia farnetto (Quercus frainetto). Questi boschi, tipici del versante ionico, sono talvolta interrotti da aree di pascolo o coltivi, ma restano habitat fondamentali per molte specie animali e vegetali. La sughera (Quercus suber), ad esempio, è presente in alcune zone limitate, come nel comune di San Giorgio Morgeto, dove forma formazioni boschive di grande interesse conservazionistico.
Macchia mediterranea
Nelle aree più basse e collinari, specialmente lungo le coste e nei versanti esposti al sole, domina la macchia mediterranea, composta da specie sempreverdi adattate ai lunghi periodi di siccità estiva. Qui si incontrano l’erica arborea (Erica arborea), il corbezzolo (Arbutus unedo) e la ginestra odorosa (Spartium junceum). Questa vegetazione è particolarmente estesa lungo le coste del basso Ionio e nelle aree collinari meno antropizzate. Le garighe e le praterie steppiche rappresentano un altro tipo di vegetazione tipico di queste aree, caratterizzate dalla presenza di specie resistenti come l’elicriso (Helichrysum italicum), che colonizza i terreni rocciosi e aridi.
Corsi d’acqua e fiumare
I corsi d’acqua del Parco dell’Aspromonte, soprattutto sul versante tirrenico, sono caratterizzati da fiumare a regime torrentizio, che nei mesi invernali offrono uno spettacolo di cascate e rapide. Lungo le rive di questi torrenti crescono ontani (Alnus glutinosa e Alnus cordata) e salici (Salix spp.), che formano boschetti ripariali, creando habitat umidi cruciali per molte specie animali. Le ontanete si sviluppano lungo le sponde, accogliendo anche l’endemismo aspromontano Salix oropotamica, una specie di salice che cresce unicamente in queste aree. Particolarmente interessante è la presenza della rarissima felce bulbifera (Woodwardia radicans), un relitto tropicale che sopravvive nei microambienti freschi e ombreggiati delle cascate del Parco.
Specie endemiche e rare
Il Parco dell’Aspromonte è una delle aree più ricche di endemismi vegetali in Italia, grazie alla sua posizione geografica e all’isolamento che ha favorito la speciazione. Oltre allo spillone dell’Aspromonte, altre specie endemiche che si possono incontrare includono la Genista brutia, una ginestra tipica del massiccio, e la Armeria aspromontana, una pianta caratteristica dei pascoli montani.
Pinete e rimboschimenti
Un altro elemento importante della flora del Parco è costituito dalle pinete di pino calabro (Pinus nigra calabrica), che si estendono principalmente lungo la dorsale centro-settentrionale dell’Aspromonte, spesso miste a faggio o rovere meridionale. Questi boschi rappresentano una risorsa fondamentale per la conservazione del suolo e la protezione dagli incendi, oltre a costituire habitat di notevole interesse naturalistico.
Un patrimonio da proteggere
La varietà della flora del Parco Nazionale dell’Aspromonte non solo arricchisce il paesaggio, ma rappresenta anche un valore ecologico inestimabile. Le diverse specie che abitano queste aree, molte delle quali rare o minacciate, giocano un ruolo cruciale negli equilibri ecosistemici del Parco. La tutela e la conservazione di questi ambienti, soprattutto in un’epoca di cambiamenti climatici e pressione antropica, sono fondamentali per preservare questo patrimonio botanico unico, che rende l’Aspromonte un angolo di biodiversità insostituibile nel panorama italiano.
In conclusione, il Parco dell’Aspromonte si rivela un paradiso per botanici e appassionati della natura, grazie alla straordinaria varietà della sua flora, che spazia dalle foreste di alta quota alle zone aride e costiere, ospitando un incredibile numero di specie, tra cui numerosi endemismi e rarità.
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