La Calabria è ricca di bellezze naturali e leggende, esistono luoghi ancora poco conosciuti, perfetti per chi cerca un contatto autentico con la natura e una vena di mistero. Uno di questi è la Grotta della Lamia, un autentico museo naturale nel cuore dell’Aspromonte, situata nel comune di Montebello Ionico, nell’Area Grecanica della provincia di Reggio Calabria.
Un viaggio nella preistoria geologica
La Grotta della Lamia affonda le sue radici in un tempo remoto, quando il Massiccio dell’Aspromonte era sommerso dal mare. Le sue rocce sedimentarie si sono formate in un ambiente marino, e con il sollevamento tettonico dell’Aspromonte, l’azione erosiva delle acque ha iniziato a modellare questa cavità straordinaria. Nel corso dei millenni, l’acqua ha scavato percorsi tra le rocce arenacee e calcarenitiche, generando una serie di meandri, anfratti e colonne.
Oggi, il paesaggio all’interno della grotta è un susseguirsi di stalattiti candide, formate dal carbonato di calcio, e di pilastri che sembrano sorreggere un’antica cattedrale naturale. Un vero capolavoro di pazienza della natura.
Un rifugio di vita e memoria
Tra gli ambienti scuri e in penombra della grotta, colonie di pipistrelli hanno trovato dimora, trasformando questo luogo in un ecosistema affascinante e misterioso. Sulle pareti e sulle volte si osservano raggruppamenti di conchiglie fossili, che testimoniano la vita marina dell’antico mare che un tempo ricopriva la Calabria. In particolare, i fossili del genere Pecten, eccezionalmente grandi e ben conservati, rappresentano un tesoro paleontologico di grande valore.
La leggenda della Lamia
La Grotta della Lamia non è solo un luogo di interesse naturalistico, ma anche un luogo avvolto dalla leggenda. Il nome “Lamia” deriva dal greco lamyros (ingordo) o laimos (gola), e richiama la figura mitologica della regina libica Lamia, amata da Zeus. Secondo il mito, la gelosia di Era la trasformò in una creatura mostruosa, costringendola a rifugiarsi nel buio delle grotte.
Secondo le tradizioni locali, la “bocca” della Lamia, che sembra emergere dall’ingresso della grotta, era in grado di inghiottire interi greggi. Ancora oggi, si narrano storie di cunicoli che si estenderebbero fino all’abitato di Motta San Giovanni o al greto del fiume. Sebbene la verità rimanga avvolta dal mistero, queste narrazioni contribuiscono al fascino magnetico del luogo.
Un patrimonio da esplorare
La Grotta della Lamia è accessibile a tutti nella sua parte iniziale, mentre le sezioni più profonde richiedono attrezzature speleologiche e competenze adeguate. Questo rende il sito un’opportunità unica sia per visitatori curiosi sia per speleologi esperti.
Come raggiungere la Grotta
Nonostante il suo carattere nascosto, la Grotta della Lamia è facilmente raggiungibile:
- Seguite la SS 106 fino a Montebello Ionico.
- Proseguite verso Fossato Ionico e poi verso Lungia.
- Una volta giunti alla chiesetta omonima, continuate per pochi chilometri in salita.
- Girate a sinistra invece di proseguire verso monte.
- Troverete un cancello in ferro sulla destra: seguendo la strada per circa 500 metri, arriverete all’ingresso principale della grotta.
Un invito alla scoperta
La Grotta della Lamia rappresenta un’esperienza unica nel panorama calabrese, un viaggio tra natura incontaminata, storia geologica e mistero. Esplorare questa cavità significa immergersi in un mondo antico, dove il tempo sembra essersi fermato, e lasciarsi affascinare dalle leggende che rendono questo luogo ancora più magico.
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