
Con l’ordinanza numero tre datata ad oggi 8 marzo, il presidente della Regione Calabria Jole Santelli, cerca di mettere acqua sul fuoco e colmare le lacune di un’ordinanza del governo che forse lascia ancora troppo spazio alla libera interpretazione. A farne le spese potrebbe essere un sud con la sanità già ridotta ai minimi termini. Ieri sera abbiamo assistito all’esodo di migliala di cittadini del sud Italia che hanno deciso di tornare a casa dalla Lombardia prima che questa venisse chiusa a chiave.
In molti si sono spostati in treno, se solo due o tre di loro avessero il covid-19 per la Calabria sarebbe un dramma. Ricordiamo che i posti di terapia intensiva in tutta la Calabria sono solo 107.
Dunque è compito della governatrice dettare linee più chiare:
- quarantena obbligatoria con sorveglianza attiva per chi proviene da zone rosse
- obbligo di comunicazione all’arrivo per i suddetti soggetti all’ASP
- comunicazione giornaliera delle condizioni delle persone in quarantena
- comunicazione e provvedimenti da parte dei sindaci
- obbligo per società di autobus e treni di dare elenco passeggeri con loro provenienza
- dare compito alle prefetture di garantire il rispetto dell’ordinanza.