Le Leggende di Roghudi

Roghudi è un luogo intriso di storia e mitologia, dove le leggende si intrecciano con la vita quotidiana. Questo affascinante paese, situato tra le montagne e la costa ionica, conserva storie che parlano di draghi, tesori nascosti e creature misteriose.

Roghudi

La Rocca tu Dracu

Non molto distante da Roghudi, si trova la frazione di Ghorio di Roghudi, un luogo abbandonato che porta con sé storie affascinanti. Qui, una particolare roccia, nota come “Rocca tu Dracu,” si erge maestosa, il cui nome trae origine dal termine ellenistico “Draku,” che significa “occhio.” Questo masso non è solo una curiosità geologica, ma è al centro di leggende che si intrecciano con la storia di questa terra.

Secondo le leggende locali, la Rocca tu Dracu rappresenterebbe la testa di un drago che custodiva un tesoro inestimabile. Accanto a questa roccia, vi è un’altra formazione rocciosa, descritta come una “groppe,” che secondo la tradizione popolare è identificata con le “sette caldaie” o “caddareddhi.” Queste caldaie avrebbero avuto la funzione di nutrire il drago, rendendo il luogo ancora più misterioso e affascinante.

Rocca del Drago

Il tesoro custodito dal drago era accessibile solo a un coraggioso combattente, in grado di superare una prova cruenta. Per ottenere il tesoro, il cavaliere doveva sacrificare tre esseri viventi maschi: un neonato, un capretto e un gatto nero. Questa richiesta terribile riflette i temi di sacrificio e prova che permeano molte leggende.

Nessuno, però, osò mai sfidare il drago fino a quando un bambino con delle malformazioni venne affidato a due uomini, i quali decisero di affrontare la prova per ottenere il tesoro. L’altare era pronto, e il sacrificio del gatto e del capretto era stato compiuto. Proprio nel momento in cui i due uomini stavano per uccidere il bambino, una violenta tempesta si abbatté, scaraventando i due uomini contro le caldaie del drago, uccidendo uno di loro. L’uomo sopravvissuto visse nel tormento fino alla fine dei suoi giorni, un monito per chiunque avesse pensato di sfidare il drago.

Le Anarade

Oltre alla leggenda del drago, Roghudi è anche noto per il racconto delle Anarade, misteriose donne con piedi a forma di zoccoli che abitavano nella contrada di Ghalipò, di fronte a Roghudi. Queste creature cercavano di attrarre le donne del paese verso il fiume, dove avrebbero potuto ucciderle e impedire agli uomini di accoppiarsi con loro. Le Anarade utilizzavano stratagemmi astuti, come imitare le voci di familiari o conoscenti, per ingannare le loro vittime.

Per difendersi da questa minaccia, le donne del paese costruirono tre cancelli che sono ancora oggi visibili: uno a Plachi, uno a Pizzipiruni e uno ad Agriddhea. Questa leggenda, come molte altre nella cultura calabrese, racconta di un mondo popolato da mostri, folletti, fate e gnomi, riflettendo il profondo legame tra la vita quotidiana e il mito.

Le leggende di Roghudi, trasmesse dagli anziani, offrono uno sguardo unico sulla cultura e la storia di questa regione. Esse ci invitano a esplorare non solo il passato, ma anche a comprendere come le tradizioni popolari continuino a influenzare la vita presente. La Calabria, con la sua ricca mitologia e le sue storie incantevoli, rappresenta un patrimonio culturale che merita di essere scoperto e valorizzato.

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