Nel suggestivo borgo di Seminara, situato tra le pendici del Monte Sant’Elia e la piana di Gioia Tauro, si trova una delle tradizioni artigianali più affascinanti della Calabria: le maschere apotropaiche. Queste maschere, realizzate in ceramica, sono note per il loro aspetto grottesco e spaventoso, e sono state create per scacciare gli spiriti maligni e proteggere le abitazioni.
Origini e significato
Le maschere di Seminara hanno origini antiche, risalenti al periodo greco-romano. Il termine “apotropaico” deriva dal greco “apotrépein”, che significa “allontanare”. Queste maschere venivano infatti utilizzate per allontanare il male e proteggere le case e le famiglie. Le maschere sono caratterizzate da volti deformi, bocche spalancate e occhi sporgenti, elementi che dovevano incutere timore e rispetto.
La lavorazione
La creazione delle maschere di Seminara è un processo artigianale che richiede grande abilità e precisione. Gli artigiani utilizzano argilla locale, che viene modellata a mano per creare le forme desiderate. Dopo una prima essiccazione, le maschere vengono cotte in forni a legna e successivamente dipinte con colori vivaci e smalti lucidi. Ogni maschera è un pezzo unico, frutto della creatività e della maestria degli artigiani locali.
Riconoscimenti e diffusione
Le maschere di Seminara hanno ottenuto riconoscimenti a livello internazionale e sono state esposte in numerosi musei e gallerie d’arte. Persino Pablo Picasso rimase affascinato da queste creazioni, definendo gli artigiani di Seminara “mani d’oro”. Oggi, queste maschere sono molto ricercate non solo come oggetti di artigianato, ma anche come elementi di design per l’arredamento di interni.
Un patrimonio da scoprire
Visitare Seminara e le sue botteghe artigiane significa immergersi in un mondo di storia, cultura e tradizione. Le maschere apotropaiche rappresentano non solo un pezzo di storia calabrese, ma anche un esempio di come l’arte possa essere utilizzata per scopi pratici e simbolici. Ogni maschera racconta una storia, unisce passato e presente, e continua a incantare chiunque abbia la fortuna di ammirarla.
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