L’abitato di Maida in provincia di Catanzaro sorge su una collina che si affaccia sulla Piana di Sant’Eufemia tra i fiumi Jayari a ovest e Cottola a est. Al suo interno è compresa anche la frazione di minoranza etnica e linguistica albanese (arbëreshë) di Vena di Maida (Vjna in lingua arbëreshe), posta a 242 metri s.l.m.
Le origini
Il territorio di Maida fu abitato dai tempi più remoti. Lo testimoniano le numerose grotte presenti nella zona, certamente abitate in epoche lontanissime e alcuni reperti scoperti nel litorale.
In località Casella sono stati rinvenuti manufatti in pietra risalenti al Paleolitico Inferiore.
Altri manufatti dello stesso periodo, del Paleolitico Superiore e del Neolitico, sono stati rinvenuti perché portati in superficie dalle attività agricole. Fu abitato da enotri, greci, romani, longobardi e dai bizantini.
Nel X secolo la fortezza venne conquistata dagli Arabi, e divenne parte dell’Emirato di Squillace. Successivamente troviamo i Normanni, gli Svevi e gli Angioini. Poi gli aragonesi che elargirono ai maidesi enormi privilegi.
Cosa vedere
La chiesa di Santa Maria Cattolica
Anticamente era una chiesa di rito greco, punto di riferimento dei monaci basiliani, che vivevano nelle “Laure”. Il titolo di “Cattolica” è proprio dovuto al fatto che i monaci la chiamavano katholikon. La pianta della chiesa era a croce greca e dopo essere stata distrutta dal terremoto del 1783 ebbe diversi lavori di ricostruzione, modifiche e ampliamenti e nel 1926 la chiesa assunse le dimensioni e la struttura attuale e passò da croce greca a latina.
Il campanile fu demolito nel 1926, in origine era la torre del palazzo baronale, usata per avvistamento sul mare, dopo il terremoto del 1783 fu inglobata e divenne il campanile della chiesa.
La chiesa al suo interno custodisce affreschi di Zimatore e Grillo, tra cui “Cristo Re con ai piedi i cinque continenti”, sul catino absidale, e i “Quattro Evangelisti”, sui pennacchi della cupola. Sulla controfacciata si trovano due affreschi di Andrea Cefaly: “Gesù tra i dottori nel tempio” e “Lasciate che i bambini vengano a me”.
Il sagrato, che domina la piana di Lamezia Terme, è caratterizzato da una pavimentazione in pietra e mattoni, scoperta e restaurata agli inizi degli anni 2000. La chiesa appoggia sulla sottostante chiesa di San Sebastiano.
Chiesa di San Nicola de Latinis
Una lapide sulla facciata, sopra il portone, ricorda i restauri avvenuti nel 1638 su commissione di Marcantonio Loffredo. Sopra di essa vi è una nicchia contenente una statua del santo risalente al XV e collocata nel 1955. All’interno della chiesa sull’altare maggiore vi è il dipinto di San Nicola, si tratta di una trasposizione del XVII secolo dell’iconografia bizantina del santo.
Castello Normanno
Era di forma quadrata con quattro torri agli angoli. Per un periodo fu sede di una prigione, di cui esistono ancora alcune celle e la scala in ardesia. Il castello è stato, negli anni cinquanta, circondato da costruzioni moderne, che in parte lo nascondono. Sia il castello che l’abitato erano rifornite d’acqua attraverso un acquedotto, di cui fa parte l’arco di Sant’Antonio, restaurato negli anni novanta. Il paese era così attraversato da un corso d’acqua che alimentava un mulino con abbeveratoio all’entrata nord dell’abitato.
Convento di San Francesco di Paola
Il Convento di San Francesco di Paola è anche noto come Convento dei Frati Minimi venne eretto nella seconda metà del XV secolo.
Si narra che il Santo fosse stato invitato alla consacrazione del convento con annessa la chiesa di Gesù e Maria ma in quella occasione non si presentò ma andò solamente 10 anni più tardi.
Il complesso monastico oggi sembra in parte ridotto a rudere, probabilmente una parte di esso fu distrutto durante i terremoti del ‘600 e del ‘700.
Tra ciò che è sopravvissuto segnaliamo l’affresco di San Francesco del Silenzio, la struttura originale della Chiesa, l’antica volta a crociera, resti del pavimento in maiolica e l’antica facciata barocca.
Il convento è utilizzato per manifestazioni tradizionali come la “Cicerata” che viene festeggiata il 2 aprile, giorno di San Francesco di Paola.
Vena di Maida
Nella frazione di Vena di Maida si trovano due architetture religiose di grande prestigio che vale la pena di visitare.
La Chiesa Arcipretale di Sant’Andrea Apostolo (Klisha Kryepriftërore e Shën Ndreut) che si trova nella Piazza principale del Paese e le sue fonti storiche risalgono alla metà del XVIII sec.
Il Santuario della Madonna di Bellacava (Klisha Nderma e Belakavës)che si trova in località “Croce”. È una chiesetta a pianta di croce latina sormontata da una piccola cupola cui si accede tramite un portone ad arco.
Se volete immergervi nella prestigiosa Calabria del passato e trascorrere una vacanza in famiglia in totale relax Maida fa al caso vostro!
Consigliata!