Il Platano di Curinga, si erge su una prominenza del terreno probabilmente formatasi perché le piogge hanno eroso il pendio circostante.
Alto 21 metri con una circonferenza di 18 m è collocato in una posizione strategica, da lì si può osservare il mar Tirreno e si sporge su di un piccolo torrente.
Nelle storie di fantasia che ci raccontavano da bambini molto spesso c’erano dei grandi alberi con grandissimi tronchi e dei lunghissimi rami. Ma qualche volta le storie di fantasia non sono del tutto inventate. Il tronco del nostro gigante, ha una apertura larga più di 3 metri e chi entra può avere la sensazione di trovarsi dentro una caverna di legno. Inoltre le aperture laterali consentono di sbirciare da una parte all’altra come delle vere e proprie finestre.

Il platano
Il platano appartenente alla famiglia delle Platanacee, è molto longevo e può arrivare fino a 250 anni di età e a 30 m di altezza.
Il Platanus orientali, originario dell’Asia Occidentale, è un albero iscritto all’elenco nazionale degli alberi monumentali del Mipaaft. Ormai in Italia esistono pochissimi boschi di Platanus orientalis.
Al Platano sono attributi anche significati simbolici come l’idea della rigenerazione e del cambiamento. Ogni anno, infatti, la una parte della corteccia del tronco si distacca e forma delle placche irregolari, la nuova superficie risulta liscia e priva di imperfezioni.
La sua storia
Non si sa con esattezza la storia della sua origine ma si pensa che abbia circa 1000 anni di età e che fu piantato dai monaci Basiliani. Gli stessi monaci a pochi metri di distanza costruirono l’Eremo di Sant’Elia.
L’Eremo di Sant’Elia
Il rudere, sorge su una radura tra banchi rocciosi e una fitta pineta, al di sopra del letto del fiume Turrino. L’Eremo di Sant’ Elia anche se in rovina, attira visitatori da tutte le parti del mondo.
Come arrivare al platano?
Il Platano si trova in uno dei boschi di Curinga (CZ), in località Corda.
Giungerci non è molto difficile basta lasciare la macchina all’Eremo di Sant’Elia che si trova lì di fronte, attraversare la strada e scendere a piedi lungo il sentiero a stretto contatto con la natura.
Vale proprio la pena andare ad ammirarlo anche perché detiene il record del più grande platano orientale e più longevo in Italia.
Nicoletta Esposito