Renato Dulbecco: Premio nobel per la medicina

Renato Dulbecco è senza ombra di dubbio tra i calabresi degni di nota. Nel 1975 ottenne il Nobel per la medicina.

La vita

Nasce a Catanzaro il 22 febbraio del 1914 e muore a  La Jolla, California, 2012.

Dopo la fine della prima guerra mondiale, all’età di 5 anni, si trasferì in Liguria con la sua famiglia dove iniziò ad appassionasi alla ricerca scientifica. Ma la morte di un amico, a causa di una grave malattia, decise la scelta della sua carriera futura.

Gli studi di Dulbecco

Nel 1930 si iscrisse al corso di laurea in Medicina e Chirurgia presso l’università di Torino. Grazie ai suoi brillanti risultati fu ammesso come interno all’Istituto di Anatomia diretto dal Prof. Giuseppe Levi, qui conobbe Salvator Luria e Rita Levi Montalcini con la quale instaurò una profonda amicizia.

Nel 1936, a soli 22 anni si laureò in Medicina e in Chirurgia con una tesi sulle alterazioni del fegato dovute al blocco nell’efflusso della bile e ricevette diversi premi.

La guerra

Nello stesso anno venne chiamato a prestare servizio militare come ufficiale medico fino al 1938. Nel 1939 venne richiamato alle armi a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale.

Durante la seconda guerra mondiale non mancò il suo impegno nello studio e nella ricerca che lo portarono ad ottenere la libera docenza. Grazie a questo titolo divenne capo del servizio sanitario della quinta divisione di fanteria “Cosseria” e partì per la campagna in URSS. Riuscì a rientrare in Italia solo nel 1943.

Riprese il suo lavoro all’istituto di anatomia patologica e iniziò a frequentare alcune organizzazioni antifasciste clandestine.

Le ricerche di Dulbecco

Nel gruppo di ricercatori di Levi iniziò ad interessarsi all’effetto delle radiazioni sulle cellule embrionali di pollo, osservando le alterazioni nello sviluppo delle cellule germinali.

Ma si rese conto che le sue conoscenze in quel campo erano limitate, quindi per approfondire questo genere di ricerca si iscrisse alla facoltà di fisica dell’università di Torino completando gli studi in due anni.

Decisivo per la sua carriera fu l’incontro con Salvatore Luria, anche lui studente a Torino. Il quale si occupava dei Virus che infettavano i batteri e utilizzava nelle sue ricerche le radiazioni.

Fu così che Luria offrì la possibilità a Dulbecco di lavorare nel suo laboratorio a Bloomington nell’Indiana (USA), dove collaborarono con personaggi di spessore all’interno della comunità scientifica.

Negli USA

Lavorò a Bloomington, accanto a Luria, per diversi anni e ottenne anche la cittadinanza americana. Nel 1948 iniziò a lavorare presso il Cold Spring Harbor, un prestigioso laboratorio in cui erano presenti diversi scienziati da tutto il mondo.

Nel 1955 riuscì a purificare il virus della poliomielite e a produrre un vaccino geneticamente puro

Successivamente ricevette una cattedra al California Institute of Technology (CalTech) e inizia ad occuparsi di tumori. . 

Nel 1960 fa una scoperta che lo porterà al Nobel 15 anni più tardi. Aveva osservato che i tumori sono indotti da una famiglia di virus “oncogeni”.

Nel 1972, Dulbecco, si trasferì a Londra e divenne vicedirettore dell’Imperial Cancer Research Fund. Dopo il Nobel ritorna all’istituto Salk per studiare i meccanismi genetici responsabili di alcuni tumori, in primo luogo quello del seno.

Rientrato in Italia, Dulbecco, è stato dal 1990 responsabile della parte italiana del Progetto Genoma presso il CNR di Milano.

Nicoletta Esposito

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