Resti Romani a Soverato

A Soverato, ogni volta che il mare si ritira dopo una mareggiata, riemergono i resti di un’antica cava di macine, che giacciono sott’acqua da secoli. Questa struttura, che si estende per circa 2 chilometri, risalirebbe al periodo romano, anche se alcune evidenze storiche suggeriscono un’origine ancora più remota. Recentemente, questo straordinario fenomeno si è ripetuto nel tratto di costa di San Nicola, regalando a tutti un vero e proprio spettacolo della storia.

Resti Romani Soverato

Un’area di sfruttamento antico

Questi resti raccontano di un’epoca in cui l’area era utilizzata per l’estrazione di beach rock, materiale impiegato nella creazione di vari manufatti. Tra questi, vi erano macine romane e blocchi di pietra che servivano per opere architettoniche. Le ricerche recenti hanno evidenziato come in passato questa zona avesse anche un porto, utilizzato sia per il commercio che per scopi militari, come suggerito dal toponimo “Paliporto”, presente nell’Atlante del Regno di Napoli del 1788.

Testimonianze storiche

La denominazione di questo luogo, “Paliporto”, riemerge anche in una mappa del 1847, suggerendo l’esistenza di un antico approdo, ora scomparso. A poca distanza, è stata rinvenuta una piccola necropoli di epoca pre-ellenica, con elementi sepolcrali scavati nella roccia, che testimoniano la presenza di un insediamento umano fin dall’antichità. Questo centro, purtroppo, fu abbandonato dopo il devastante sisma del 1783, che distrusse completamente Soverato Vecchia e segnò la fine dell’attività estrattiva della cava sommersa.

Rilevanza archeologica

Una dettagliata analisi del sito è stata pubblicata nel volume “Il patrimonio culturale sommerso”, frutto del V Convegno nazionale di archeologia subacquea tenutosi a Udine nel 2016. La relazione, curata da esperti del settore, ha chiarito che il sito non era un semplice deposito (horrea), ma una cava dedicata all’estrazione e lavorazione della pietra. Le indagini condotte dal 2003 hanno portato alla luce un notevole numero di macine e blocchi, confermando l’esistenza di una produzione standardizzata destinata a soddisfare specifiche esigenze locali.

Strutture di ormeggio

In aggiunta, le ricerche hanno identificato due bitte d’ormeggio nei fondali di Soverato. Queste strutture, che permettevano l’ormeggio delle imbarcazioni, suggeriscono la presenza di un porto, con la prima bitta localizzata a circa 4 metri di profondità. La posizione di queste bitte, in una zona protetta dalle intemperie, avvalora l’ipotesi che la baia di Soverato fosse un importante scalo commerciale già in epoca romana.

L’emergere dei resti romani a Soverato non solo affascina gli appassionati di storia, ma offre anche un’importante opportunità per approfondire la conoscenza del passato della Calabria. Questo sito rappresenta una testimonianza unica dell’ingegnosità e delle pratiche commerciali dell’antichità, mantenendo viva la memoria di un’epoca che ha profondamente segnato il territorio.

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