San Francesco di Paola

San Francesco di Paola fondò l‘Ordine dei Minimi, e il suo convento a Paola è ancora oggi abitato dai frati. Fu canonizzato il 1º maggio 1519, solo dodici anni dopo la sua morte, durante il pontificato di Papa Leone X.

A causa di un incendio devastante, sono rimaste poche reliquie del santo, disperse tra Paola, Palermo e Milazzo.

San Francesco di Paola

La festa

La festa di San Francesco di Paola si celebra il 2 aprile, giorno della sua nascita al Cielo. Tuttavia, poiché spesso cade in Quaresima e non può essere celebrata come festa liturgica, a Paola si festeggia ogni anno l’anniversario della sua canonizzazione, il 1º maggio. La notizia della canonizzazione arrivò a Paola tre giorni dopo; per questo motivo, i festeggiamenti si tengono dall’1 al 4 maggio.

La vita

Oltre a essere il patrono della Calabria, San Francesco di Paola fu anche patrono del Regno delle Due Sicilie e co-patrono di Napoli. La sua personalità era senza dubbio forte e tenace.

Dopo aver trascorso un anno in monastero a San Marco Argentano per adempiere a un voto fatto dai suoi genitori quando era ancora piccolo, Francesco decise di intraprendere un cammino di vita monastica. Si ritirò in un luogo impervio, dove altri si unirono a lui, riconoscendolo come guida spirituale.

Insieme ai suoi discepoli, costruì una cappella e tre dormitori, dando inizio all’esperienza dell’Ordine dei Minimi, che perdura ancora oggi. Il 17 maggio 1474, Papa Sisto IV riconobbe ufficialmente il nuovo ordine, denominandolo “Congregazione eremitica paolana di San Francesco d’Assisi”

I miracoli

San Francesco di Paola compì molti miracoli durante la sua vita, tra cui la guarigione di un ragazzo affetto da una piaga incurabile e lo sgorgare miracoloso dell’acqua della “Cucchiarella”. Questa acqua scaturì quando Francesco colpì una roccia con il suo bastone presso il convento di Paola e ancora oggi attira pellegrini. Si narra che, durante un incontro con il re (all’epoca la Calabria era dominata dagli Aragonesi), questi tentò Francesco con un vassoio pieno di monete d’oro, destinate alla costruzione del convento. Francesco rifiutò, prese una sola moneta e, spezzandola, ne fece sgorgare del sangue, simbolo della sofferenza dei sudditi oppressi.

Un altro racconto riguarda alcuni operai che, presi dalla fame, uccisero Martinello, l’agnello di Francesco, e lo misero a cucinare in una fornace. Quando Francesco chiese agli operai se avessero visto l’agnellino, loro negarono, ma dalla fornace uscì vivo Martinello, lasciando tutti sbalorditi.

Il miracolo più famoso è probabilmente l’attraversamento dello Stretto di Messina sul suo mantello steso, avvenuto dopo che il barcaiolo Pietro Coloso si rifiutò di traghettare lui e alcuni seguaci gratuitamente, il che contribuì a renderlo patrono della gente di mare d’Italia.

Leggenda Mantello San Francesco di Paola

San Francesco possedeva anche il dono della profezia; ad esempio, previde che la città di Otranto sarebbe caduta in mano ai turchi nel 1480 e sarebbe stata riconquistata dal re di Napoli. Le sue doti furono riconosciute anche in Francia, dove fu chiamato a corte dal malato re Luigi XI. Francesco, restio a lasciare i suoi bisognosi, fu convinto a partire solo grazie all’intervento del Papa, che desiderava rinsaldare i rapporti con la Francia.

In Francia, sebbene non riuscisse a guarire il re, garantì stabilità attraverso la sua diplomazia. Francesco rimase in Francia per venticinque anni, guadagnandosi sempre più l’apprezzamento della gente, e molti si unirono a lui, contribuendo all’universalizzazione del suo ordine. Questo portò a una transizione da un puro eremitismo a un vero e proprio cenobitismo, con la fondazione di un secondo ordine per le suore e un terzo per i laici.

Gli ultimi anni

Dopo aver trascorso gli ultimi anni in serena solitudine, morì in Francia a Plessis-lez-Toursil 2 aprile 1507, un venerdì santo. Approssimandosi la sua fine, chiamò a sé i suoi confratelli sul letto di morte, esortandoli alla carità vicendevole e al mantenimento dell’austerità nella regola. Provvide alla nomina del vicario generale ed infine, dopo avere ricevuto i sacramenti, si fece leggere la Passione secondo Giovanni.

Nicoletta Esposito

Seguici

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *