Savuci, oggi una frazione di Fossato Serralta (CZ), rappresenta un piccolo angolo di Calabria ricco di storia, cultura e spiritualità. Fondato secoli fa dai monaci italo-greci, questo borgo ha attraversato varie fasi di sviluppo, abbandono e rinascita, fino a diventare un centro culturale e artistico dal fascino unico.

Le origini di Savuci: il monastero di San Niccolò di Sabutio
Le origini del borgo di Savuci affondano nel lontano passato, quando i monaci italo-greci giunsero in Calabria portando con sé tradizioni e spiritualità. Fu in questo contesto che nacque il piccolo borgo con il nome di San Niccolò di Sabutio, uno dei tanti insediamenti creati dai monaci basiliani nella regione. La presenza dei monaci è ancora testimoniata dalle vestigia del Monastero di Santa Maria delle Serre, situato nelle vicinanze di Fossato Serralta. Questo monastero, costruito nel 600, era noto anche come Monastero Minore per distinguerlo dal più grande Monastero di Santa Maria di Peseca, situato ad Albi (CZ), e fondato anch’esso dai basiliani intorno al X secolo.
Il legame spirituale e culturale che i monaci instaurarono con il territorio fu fondamentale per lo sviluppo delle comunità locali. Oltre all’aspetto religioso, questi monaci contribuirono alla diffusione di conoscenze agricole e artigianali, di cui si possono ancora percepire le tracce.
L’abbandono e la rinascita di Savuci
Savuci, come molti borghi calabresi, dovette affrontare periodi di difficoltà, culminati nel suo abbandono negli anni Settanta del secolo scorso. A causare questo declino fu una devastante alluvione che rese il territorio instabile e pericoloso, costringendo gli abitanti a lasciare le loro case. Per decenni, il borgo rimase in uno stato di abbandono, fino a quando, nel 2015, venne avviato un importante progetto di ristrutturazione e valorizzazione grazie all’impegno di due associazioni locali: “Effetto Stendhal” e “Il Mantello”.
Questi interventi hanno trasformato Savuci in un centro culturale vivo, animato da attività artistiche e manifestazioni che attirano visitatori da tutta la regione e oltre. Gli spazi abbandonati hanno ripreso vita, non solo come testimonianza del passato, ma come fucina di creatività contemporanea.
L’arte a cielo aperto: i murales di Savuci
Uno degli elementi più caratteristici della nuova vita di Savuci sono i murales che decorano le pareti delle sue case. Gli artisti Massimo Sirelli e Leonardo Cannistrà hanno trasformato il borgo in un’esplosione di colori, portando l’arte urbana in questo remoto angolo di Calabria. I murales non solo arricchiscono visivamente il paese, ma rappresentano un ponte tra passato e presente, una sintesi tra la storia antica del borgo e il suo nuovo ruolo di centro culturale e artistico.
Un centro di cultura e condivisione
Savuci è oggi molto più di un borgo restaurato. La presenza di spazi dedicati alla cultura e alla condivisione come il “book sharing” e la “stanza del telaio”, curata dall’artista Attilio Armone, testimonia un ritorno alla tradizione, ma con uno sguardo rivolto al futuro. La “stanza del telaio” richiama alla mente l’antica filanda di Maranise, un altro simbolo della vitalità economica e artigianale del passato. In questo modo, il borgo si collega alla propria eredità, ma in modo nuovo e creativo.
Un rifugio di pace e natura
Oltre all’arte e alla cultura, Savuci è anche un luogo di pace e tranquillità. Circondato dalla natura, il borgo è ricco di fichi d’India, che crescono rigogliosi tra le case e le strade. Questo ambiente sereno ha fatto sì che molte persone lo scelgano come luogo per allontanarsi dalla frenesia della vita quotidiana, ritrovando un contatto più profondo con la natura e con sé stessi.
Savuci, da borgo abbandonato e dimenticato, è oggi un esempio di come la storia e la tradizione possano fondersi con l’arte contemporanea e la cultura. Il lavoro delle associazioni locali e degli artisti ha trasformato questo piccolo angolo di Calabria in un centro vibrante, in cui il passato si respira nelle antiche pietre, ma il futuro si costruisce attraverso la creatività e la condivisione. Un luogo di rinascita e ispirazione, dove storia e innovazione convivono in armonia.
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