Serra San Bruno, “la simana Santa”


A Serra San Bruno i riti de: “La simana Santa” hanno inizio, come in altre zone della Calabria, con la domenica delle Palme.
La benedizione delle palme e dei ramoscelli di ulivo avviene in chiesa. Ci si muove poi in processione ad imitare il saluto a Gesù giunto a Gerusalemme. Un tempo si raggiungeva il Calvario e qui si leggeva il “Passo”. Oggi la passione è letta nei pressi della “Chiesuleda” a Spinetto e a Terravecchia di fronte la Chiesa Dell’Addolorata.

Giovedì Santo

Si continua poi con la “Messa in Coena Domini” del giovedì Santo e con la tradizionale lavanda dei piedi. Durante la celebrazione il prete imita la lavanda dei piedi che Gesù volle fare agli Apostoli. Dodici ragazzi siedono allora vicino l’altare e ad uno ad uno il prete lava loro i piedi. Al termine viene offerto loro un pane, “la guccidata” cioè un pane a forma di ciambella, un’arancia e una bottiglia di vino. Si passa poi alla benedizione del pane che i fedeli hanno portato in chiesa; questo è distribuito dagli “apostoli” in enormi ceste: “li spuorti”. Ad oggi non si ricorda una sola sera in cui il pane sia terminato ed i fedeli siano rimasti senza. Molti credono che si moltiplichi e lo credo anche chi scrive. La particolarità di questa sera è che dopo la Comunione il calice col corpo di Cristo non viene più messo all’interno del Tabernacolo ma nel cosiddetto ” sepulcru”, cioè nell’altare della reposizione. Segue la tradizionale processione dei confratelli di Terravecchia verso l’altare di Spinetto e viceversa, con una fiaccolata.

Altare della reposizione Terravecchia
Ph Raffaele Timpano
Altare Reposizione Spinetto, dalla pagina Facebook parrocchia Maria Santissima Assunta in Cielo Spinetto

Venerdì Santo

Venerdì Santo vi è “la missa alla mberza” che non è una messa ma una liturgia della parola. Le campane sono legate, suoneranno di nuovo la notte di Pasqua. L’altare è spoglio, è il momento del silenzio e della preghiera. A Spinetto il venerdì sera c’è poi la via Crucis. Una piccola “Naca” e la Croce di Gesù vengono portate in processione verso il Calvario e nel frattempo viene letta e cantata la via Crucis. La lettura delle ultime stazioni avviene nei pressi del Calvario e qui viene rappresentata la crociffisione e morte di Gesù.

Via crucis del Venerdì Santo (dalla pagina Facebook Parrocchia Maria Santissima Assunta in Cielo)

Sabato Santo: la naca

Sabato Santo è il giorno della riflessione ma anche dell’attesa. Viene fatta a cura della Confraternita Maria Santissima dei Sette Dolori la via Crucis. In processione viene portata “la naca”, il letto sul quale giace il Cristo in attesa di risorgere, dal dialetto può essere tradotto col termine culla.La statua posta sul santo simulacro è di mirabile fattura. Il letto viene vestito con seta e con inserti di grande bellezza. Si incomincia a realizzarla dopo l’Epifania. Occorrono dedizione e fede. Ogni anno i serresi l’attendono con trepidazione. Viene poi portata in processione seguita dalla statua della Madonna Addolorata, anch’essa vestita con arte, dalla statua del discepolo che Egli amava e da quella di Maria Maddalena. Giunti al Calvario il predicatore prende la parola e invita alla partecipazione sentita delle sofferenze e della gioia del Cristo risorto.
Alle 23 ha inizio la veglia pasquale. Un focolaio viene accesso alla porta della Chiesa, “Lu vrascieri”. I Fedeli assistono alla benedizione e accensione del cero pasquale col fuoco benedetto del focolaio. Da quella fiamma che rappresenta la Luce che vince sulle tenebre vengono accese le altre candele in mano ai fedeli. Si entra in chiesa, si accendono le luci, inizia la Santa Messa e alla mezzanotte le campane si slegano e suonano di nuovo: Cristo è risorto.

La ritualità “di la simana santa” a Serra San Bruno rimane in attesa di essere di nuovo ripetuta, vissuta e tramandata negli anni che verranno.

Gerardo Rachiele (dal web)
La Naca 2021 Ph Raffaele Timpano

Sabina Maiolo

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