Zungri

Sul versante settentrionale del Monte del Poro sorge l’ insediamento rupestre di Zungri le cui origini risalgono all’epoca preistorica.

La storia

Nel territorio di quest’antico villaggio, infatti, sono stati rinvenuti elementi che confermano l’insediamento di popolazioni nei periodi greci, romani oltre a tracce della presenza di un insediamento rupestre dei secoli XII e XIV secolo.

Proprio in quel periodo si registrò in Calabria una significativa immigrazione di etnie provenienti d’Oriente che preferirono stabilirsi nell’entroterra per sfuggire agli attacchi arabi dal mare. Molte di queste popolazioni si stabilirono proprio a Zungri.

Il nome del villaggio deriva dal greco e significa: “roccia, dirupi, tufi” tutti termini ben relazionati con la morfologia di questa località che si contraddistingue per la presenza di diverse grotte scavate nella roccia e collegate da cunicoli.

Rispetto a molte grotte distribuite nel resto della regione che venivano popolate da monaci eremiti, le grotte scavate nella roccia di Zungri venivano adibite a uso di abitazione a stalle o deposito di materiali.

L’insediamento rupestre

Proprio nel comune di Zungri è presente l’insediamento rupestre degli Sbariati, ovvero sbandati o sfollati, la testimonianza reale dell’esistenza di queste popolazioni che vi si stabilirono dal XII e XIV secolo, secondo i dati dei ricercatori, per cercare un riparo irraggiungibile da parte degli invasori.

Queste strutture furono utilizzate durante il conflitto mondiale come riparo dai bombardamenti. L’insediamento è una città scavata nella roccia, un centro abitato costituito da circa cento case scavate nella montagna, in alcuni casi strutture a più piani a forme circolari, rettangolari o quadrati.

Tra le grotte le più famose e caratteristiche sono quella degli Sbariati e la grotta di San Leo. All’interno erano presenti diverse prese d’aria che favorivano il passaggio dell’aria all’interno.

Le case grotte erano calde in inverno e fresche in estate.

Cosa vedere

Il centro storico di Zungri è caratterizzato da architetture semplici, tipiche dell’architettura contadina.

Sono diversi i punti d’interesse artistico che meritano di essere visitati.

Nella zona che confina con il comune do Spilinga, si trova una delle abitazioni nobiliari sopravvissute ai vari terremoti, è la Casa Baronale Pisani. La struttura è suddivisa su due piani, il piano terra adibito a deposito e il primo come residenza dei nobili proprietari.

Merita una visita anche il Mulino idraulico Cimadoro o di Ciappetta, situato alla confluenza di Ciappetta e Simileo.

Si tratta dell’unico mulino sopravvissuto ma sappiate che in passato erano presenti diversi mulini idraulici.

Volete saperne di più?

vi suggeriamo una visita all’interno del museo provinciale della Civiltà rupestre e Contadina, dove potrete osservare diversi reperti rinvenuti nel territorio durante gli scavi.

Non dimenticate di visitare le strutture religiose come:

  • la Chiesa della Madonna del Rosario
  • la chiesetta della Madonna di Lourdes
  • la Chiesa della Madonna della Neve.

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