Il mito di Persefone che possiamo riscoprire nei pinakes di Locri, racconta il rapimento di Persefone da parte di Ade, il dio degli Inferi.
Persefone è la figlia di Zeus e di Demetra.
Di lei si innamorò Ade che, in assenza di Demetra, la rapì nei pressi del lago di Pergo.
Demetra, in preda alla disperazione, la cercò ovunque finché, con la complicità di Elios, riuscì a scoprire il nome del colpevole.
Adirata si rivolse allora a Zeus per riavere la figlia ma, la sua richiesta non fu esaudita.
Demetra, dea del raccolto, minacciò allora di rendere infruttuosa la terra. Zeus, preoccupato per quanto stava accadendo, fece si che si raggiungesse un compromesso, e cioè che Persefone rimanesse per sei mesi, coincidenti con autunno ed inverno con Ade e per sei mesi, primavera ed estate, con la madre.
Le Stagioni
La ricerca di sua madre, Demetra, per riportarla in superficie è legata alla creazione delle stagioni. Nel corso della storia, Persefone assume diversi ruoli e simboleggia la fertilità, ma anche il ciclo della vita e della morte. Questo mito è stato raccontato e interpretato in molte opere d’arte, letteratura e cultura nel corso dei secoli.
I Pinakes
I pinakes di Locri sono delle tavole di pietra utilizzate nell’antica Locri Epizefiri.
I pinakes sono noti per le loro rappresentazioni artistiche e iscrizioni, e molti di essi sono dedicati a divinità come Persefone, Zeus e altre figure mitologiche.
Rinvenuti in frantumi all’interno di grandi depositi votivi riportati alla luce durante gli scavi condotti presso il Santuario della Mannella, i pinakes sono delle sottili tavolette rettangolari in terracotta, decorate a basso rilievo, risalenti ad un periodo compreso tra il 490 ed il 450 a.C.
Il mito di Persefone nei Pinakes di Locri
Legati ai rituali del culto che si svolgevano presso il Santuario, conosciuto in tutto il mondo greco con il nome di Persephoneion, non sorprende che in gran parte essi rappresentino scene relative al mito di Persefone, anche se non mancano esempi nei quali protagoniste sono anche altre divinità, quali Afrodite.
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