Calabria Storica

La Calabria è l’estremo sud d’Italia, la punta dello stivale. Essa è la terra tra i due mari bagnata infatti dalle splendide acque del mar Ionio e del mar Tirreno.

La storia della Calabria e dei calabresi non è una storia semplice, non lo è mai stata e forse mai lo sarà. Le difficoltà sono tante, troppe ma ciò che caratterizza i calabresi è la tenacia, la voglia di non mollare mai.

Il calabrese difende la sua terra, sa che può criticarla perchè ci abita, affronta ogni giorno le difficoltà di una terra a cui la natura ha dato ogni bellezza ma a cui molte volte la mano dell’uomo purtroppo ha tolto tanto.

Non ci nasconderemo dietro a un dito, noi la Calabria la viviamo ogni santo giorno, qui siamo cresciuti, abbiamo studiato, riso e pianto; e sempre qui grazie alla meraviglia di questo angolo di paradiso abbiamo deciso di reinventarci e di sottolineare la bellezza di questa nostra regione e dei calabresi, perchè di sentirne parlar male ci siamo anche un po’ stufati.

Allora reagiamo e mostriamo la fortuna di abitare una fetta di paradiso che a volte è più un inferno certo, ma che non ci sentiamo di abbandonare a se stessa.

Spesso, troppo spesso, la Calabria si associa alla malavita, i pregiudizi verso i nostri corregionali ci precedono ovunque andiamo ma a noi piace mostrare il lato bello, puro e fatto di sacrifici quotidiani della Calabria e dei calabresi.

Calabria tra storia, altre e cultura

Bene, dopo questa breve digressione vogliamo dirvi un po’ di più sulla Calabria, sulla sua storia millenaria fatta di filosofia, arte, cultura e naturalmente splendida bellezza naturale.

Le testimonianze di ciò che vi diremo sono davvero tante, antichi insediamenti, chiese, monasteri e borghi dove le tradizioni sono il collante tra intere generazioni.

I Greci

Forse la fase più importante la Calabria l’attraversa con lo sbarco dei Greci che strapparono le terre ai lucani e si mescolarono alle popolazioni esistenti dando vita ad una cultura fiorente e magnificente tanto da essere definita Magna Grecia.

Per saperne di più vi consigliamo di visitare il Museo di Reggio Calabria per scoprire da vicino quanto grande è stata la nostra terra.

Le polis politicamente ed economicamente più importanti erano la città di Reggio come padrona dello Stretto di Messina e della Calabria meridionale, di Locri Epizefiri nella parte centrale della regione, e di Crotone in quella settentrionale, in una storia fatta di alterne alleanze e conflitti interni tra le tre potenze della regione.

Con l’avvento dell’impero romano la Magna Grecia iniziò il suo declino.

Gli Aragonesi

Un altro periodo che abbiamo ritenuto degno di essere esaminato per la comprensione della nostra regione è il periodo Aragonese.

Nonostante fino ad oggi i libri di storia ci hanno raccontato di un sud povero e arretrato salvato da Garibaldi, da Cavour e dai Savoia, nella realtà dei fatti il periodo di dominazione spagnola ha portato al Regno delle due Sicilie lavoro, infrastrutture, ospedali  e grandi palazzi e castelli che ci hanno reso agli occhi del resto d’Europa una grande potenza.

Il periodo aragonese ad esempio, consacrò Cosenza come la più importante città del reame nel campo del diritto (1494-1557).

Al secondo posto,  dopo Napoli, diventa la città ad avere una cartografia.

L’Accademia Cosentina

Nel 1511 nasce inoltre nasce l‘Accademia Cosentina fondata da Parrasio e portata al suo massimo splendore da Bernardino Telesio, il più grande dei cosentini illustri, definito da Francesco Bacone il primo degli uomini nuovi.

Inoltre nel XVI secolo attraversò un’impressionante fioritura umanistica che segnò una rinascita intellettuale, tanto che Cosenza venne definita l’ Atene della Calabria.

Lo sviluppo

Nella Calabria di Monteleone, a Mongiana, vengono poi costruite le Reali Ferriere ad opera di Re Ferdinando.

Grazie a questa industria vengono create delle ferrovie per agevolare il movimento dei materiali.

Vengono costruite dighe e altoforni, viene creata la prima baionetta e vengono costruiti palazzi in splendide tenute come quella di  Ferdinandea (RC).

La varietà dei Calabresi

La popolazione calabrese presenta ancora oggi un’identità abbastanza variegata, infatti sono molti i dialtti che costituiscono il patrimonio linguistico della nostra regione.

Ma ogni calabrese che si rispetti conosce, ama e intende conservre il proprio dialetto e con esso la propria identità.

Esistono, in alcune zone, dialetti che derivano da altre lingue. A nord della regione vi sono dialetti di derivazione napoletana mentre a sud di quella siciliana.

Vi sono poi alcune minoranze linguistiche riconosciute dallo Stato  come la lingua arbëreshe, il dialetto greco-calabro e il guardiolo.

L’arbërishtja è una varietà linguistica dell’albanese parlata in 33 comuni calabresi, tra le provincie di Cosenza, Crotone e Catanzaro.

La lingua greca di Calabria è parlata poi a  Reggio Calabria, nei comuni di Amendolara,  Bova Marina, Condofuri, Roccaforte del Greco, Roghudi, e in alcuni quartieri della città di Reggio Calabria come San Giorgio Extra.

Da non dimenticare poi che il guardiolo è una varietà dell‘occitano parlata nell’isola linguistica di Guardia Piemontese e protetta dall’UNESCO.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *