Le Origini della Magna Grecia in Calabria 


Le origini della Magna Grecia in Calabria risalgono alla seconda metà dell’VIII secolo a.C., un periodo cruciale che segnò l’inizio della colonizzazione greca nella regione. Questo affascinante capitolo della storia antica si apre con la fondazione di Rhegion da parte di un gruppo di coloni Calcidesi e Messeni, dando vita a un’epopea di espansione, rivalità e conflitti tra le fiere polis greche della Calabria. Da Rhegion, la colonizzazione si diffuse, dando vita a città come Sybaris, Kroton, Kaulon, e Locri Epizephìri. Queste colonie, con il passare del tempo, non solo prosperarono ma divennero anche teatro di intensi scontri tra di loro, riflettendo la complessità delle dinamiche politiche e sociali dell’antica Magna Grecia. Esploreremo ora le tappe salienti di questo straordinario periodo storico, dalle fondazioni delle prime colonie alla rivalità accesa tra le potenti città greche, fino al declino e alla romanizzazione della Magna Grecia in Calabria.

Le prime colonie

Nella seconda metà dell’VIII secolo a.C., i Greci avviarono la colonizzazione della Calabria con la fondazione di Rhegion da parte di un gruppo di Calcidesi e Messeni.

Il nucleo originario della città fu costruito vicino al fiume Apsias, l’attuale torrente Colopinace, tra il 730 e il 720 a.C.

Successivamente, furono fondate altre città achee a seguito di Rhegion: Sybaris, tra il 720 e il 710 a.C.; Kroton, tra il 710 e il 700 a.C.; Kaulon, tra il 700 e il 690 a.C.

Nel periodo compreso tra il 690 e il 680 a.C., Locri Epizephìri venne fondata da un gruppo di Locresi provenienti dal Golfo di Crisa.

La nascita delle subcolonie


Durante il VII secolo a.C., la crescita delle città greche in Calabria le spinse a avviare nuove colonizzazioni per estendere la loro influenza.

Verso la conclusione del VII secolo a.C., Locri Epizephìri fondò Hipponion e Medma lungo la costa tirrenica. Nello stesso periodo, Sybaris pose le basi di Posidonia nella Piana del Sele. Nel corso del VI secolo a.C., Sybaris ampliò ulteriormente la sua presenza con la fondazione di Laos e Scidro sul Tirreno. Agli inizi del V secolo a.C., fu la volta di Kroton, che stabilì Terina nell’attuale Piana di Lamezia. Nel 475 a.C., Rhegion contribuì alla colonizzazione fondando Pixus nell’area del Golfo di Policastro. Infine, tra il 444 e il 443 a.C., nella regione dell’antica Sybaris, fu eretta Thurii, una città panellenica, rappresentando l’ultima fondazione in Calabria ad opera di coloni provenienti dalla Grecia.

La rivalità tra le città greche

Dopo aver sottomesso le popolazioni autoctone al loro arrivo, le città greche rivolsero lo sguardo verso i territori delle altre colonie elleniche, dando vita a conflitti inevitabili tra di loro.

Il conflitto tra Achee e Siris

Nel 575 a.C., Sybaris, insieme a Metaponto e Kroton, città achee, condusse un attacco che culminò nella distruzione della potente città ionica di Siris. Questa mossa garantì a Sybaris il controllo dei traffici e delle risorse nella fertile e ricca Valle del Siris.

La guerra tra Kroton e Locri Epizephìri

Nei primi decenni del VI secolo a.C., Kroton, desiderando estendere i propri domini verso sud, scatenò una lunga guerra contro Locri Epizephìri.

Per resistere all’espansione di Kroton, Locri ricevette supporto da Rhegion, Medma e Hipponion.

Dopo anni di scontri, la guerra trovò una conclusione epica nel 560 a.C. con la leggendaria Battaglia del Sagra, in cui 15.000 soldati locresi e reggini affrontarono con successo i 130.000 crotoniati. Una leggenda tramanda che le acque del fiume Sagra si tinsero di rosso a causa del coraggio e del sacrificio delle vittime.

Lo Scontro tra Kroton e Sybaris

Nel 510 a.C., durante un periodo di turbolenze interne a Sybaris caratterizzato da lotte tra fazioni opposte, il demagogo Telys salì al potere.

In risposta, 500 membri dell’opposizione politica cercarono rifugio a Kroton.

Telys chiese invano l’estradizione degli oppositori, e Kroton, per risolvere la crisi, inviò trenta ambasciatori a Sybaris, ma furono tutti massacrati. Questo affronto fornì a Kroton il pretesto per dichiarare guerra.

Kroton schierò un esercito di 100.000 uomini, mentre Sybaris rispose con uno di 300.000.

Lo scontro si svolse sul fiume Traente, l’odierno Trionto, identificato come il Nikà secondo alcuni studiosi.

Nonostante la chiara inferiorità numerica, i crotoniati guidati da Milone riuscirono a annientare l’esercito sibarita.

Insoddisfatti della semplice sottomissione di Sybaris, assediarono la città, che dopo settanta giorni si arrese. Infine, deviarono il corso del fiume Crati, sommergendo Sybaris di acqua e fango e cancellandola definitivamente dalla storia. I superstiti sibariti cercarono rifugio presso Laos e Scidro.


Il conflitto tra Rhegion e Locri Epizephìri nel 480 a.C.

Nel 480 a.C., Anassila, desiderando accrescere l’importanza di Rhegion, decise di attaccare Locri Epizephìri, rompendo così la vecchia alleanza che, un secolo prima, aveva portato alla vittoria congiunta su Kroton nella celebre Battaglia del Sagra.

In risposta a questo attacco, i locresi stabilirono un’alleanza con Siracusa. Vista la crescente minaccia siracusana, Rhegion si trovò costretta a cercare aiuto dal cartaginese Amilcare.

Ciò condusse allo scontro nei pressi di Imera tra la coalizione punico-calcidese, composta da Rhegion e Cartagine, e quella dorica formata da Siracusa, Locri Epizephìri e Agrigento. L’esito della guerra si inclinò a favore della coalizione dorica.

La decadenza della Magna Grecia e la lega Italiota

A partire dal V secolo a.C., nella Magna Grecia, emerse il termine Ιταλιώτης (Italiotes) per distinguere i Greci residenti nell’Italia continentale dagli altri Greci. Questo termine fu anche utilizzato per denominare la Lega Italiota, inizialmente formata dalle città achee per contrastare l’espansionismo di Lucani e Brettii a nord e Siracusa a sud. Nel corso del tempo, la Lega Italiota si estese coinvolgendo quasi tutte le città elleniche della Magna Grecia.

L’ arrivo dei Lucani in Calabria

Nel V secolo a.C., i Lucani, provenienti da nord insieme ai Sanniti, fecero ingresso in Calabria. Dopo aver sconfitto Enotri e Choni, popolazioni che occupavano il territorio da secoli, i Sanniti insediarono i Lucani nella regione. Già nella seconda metà del V secolo, Polieno racconta degli scontri tra Lucani e Greci della città di Thurii, guidati dal generale Cleandrida. Questi conflitti videro i Lucani espandere il loro dominio fino a Petelia, che divenne la loro metropoli.


L’inganno Lucano e la caduta di Thurii

Nell’estate del 389 a.C., stanchi dei continui saccheggi e convinti dalla predizione dell’oracolo, gli abitanti di Thurii si diressero verso il Tirreno per porre sotto assedio le città lucane. Tuttavia, i Lucani tesero una trappola astuta. Forti di 30.000 fanti, 4.000 cavalieri e con il supporto della flotta siracusana, annientarono l’esercito greco composto da 14.000 fanti e 1.000 cavalieri.

L’ espansione Brettia e la resistenza greca

Dopo la rivolta dei Brettii contro i Lucani nel 356 a.C., questi ultimi furono respinti verso il nord della regione. Nei due secoli successivi, i Brettii attuarono una politica espansionistica, conquistando Temesa, Terina ed Hipponion. Kroton, stretta in un trattato di alleanza nel 317 a.C., fu messa in seria difficoltà.

La resistenza greca si intensificò, con Sibari che fu distrutta sul fiume Traente, sostituendo o mescolandosi con la popolazione locale. I Brettii, forti di una politica di espansione, portarono allo scontro con le città greche. La città di Kroton fu pesantemente assediata e la sua parte bassa conquistata, mentre l’acropoli resisteva.

Le devastazioni siracusane e la disfatta di Kroton

Nel 393 a.C., Siracusa assediò e conquistò Medma, deportando 4.000 Medmei e 1.000 Locresi in Sicilia. Nel 389 a.C., l’esercito crotoniate subì una pesante sconfitta presso Kaulon da Dionigi il Vecchio, con conseguente distruzione della città e deportazione dei suoi cittadini in Sicilia. Siracusa pose sotto assedio Kroton, occupandola e saccheggiandola, mentre nel 388 a.C. distrusse Hipponion e nel 384 Skylletion, donando i territori a Locri Epizefìri.

Nel 387 a.C., Rhegion fu distrutta da Siracusa dopo undici mesi di assedio, per essere poi ricostruita da Dionisio II con il nome di Phoebia.

L’ intervento di Alessandro il Molosso e la caduta di Kroton

Tra il 334 e il 330 a.C., Alessandro il Molosso intervenne nella guerra tra le città greche e i popoli italici. Sconfisse i Lucani presso Posidosia ma trovò la morte presso Pandosia, colpito da un giavellotto lucano. Kroton, oppressa dagli attacchi di Brettii e Lucani, chiese l’aiuto di Roma nel III secolo a.C. Tuttavia, l’aiuto romano si rivelò controproducente, con la conquista romana nel 277 a.C.

Nel 196 a.C., i Romani segnarono la fine di Kroton con la costruzione di una nuova colonia romana sul promontorio di Era Lacina, lasciando l’antica città achea in rovina e infestata dalla malaria.

Romanizzazione e decadenza di Locri Epizephìri

Nel 285 a.C., Rhegion chiese l’aiuto di Roma contro le minacce cartaginesi. Nel 270 a.C., la città divenne civitas foederata e nel 89 a.C., Municipium. Locri Epizephìri, alleata di Siracusa, annesse i territori delle città greche sconfitte dai Siracusani. Coinvolta in guerre contro Atene, Pirro e i Cartaginesi, Locri subì assedi e saccheggi, portando a un declino della popolazione.

Nel 90 a.C., la città ottenne la cittadinanza romana e divenne Municipium Locrensium, segnando la fine dell’epoca d’oro della Magna Grecia in Calabria.

Nicoletta Esposito

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