Nardodipace

Il borgo di Nardodipace in provincia di Vibo Valentia, situato nelle Serre Calabresi, a circa 600 metri di altitudine.

Il suo territorio è caratterizzato da una natura rigogliosa e da una ricchezza geologica è testimoniata dalla presenza di due geo siti di interesse nazionale.

Nardodipace

Il vecchio abitato

Ma Nardodipace nasconde anche un altro tesoro, meno conosciuto ma altrettanto affascinante: il suo vecchio abitato.

Un vero e proprio borgo fantasma che si conserva discretamente sulle pendici di una collina, a circa tre chilometri dal centro attuale.

Il vecchio abitato fu fondato nel X secolo dai monaci basiliani, che vi costruirono una chiesa dedicata a San Nicola di Bari, ancora oggi visibile.

Il borgo di Nardodipace vecchia si sviluppò nei secoli successivi, grazie alla sua posizione strategica lungo la via che collegava la costa tirrenica con la Sila. Nel 1806, il borgo contava circa 1500 abitanti, che vivevano principalmente di agricoltura e allevamento.

L’abbandono del borgo vecchio

Tuttavia, la storia del vecchio borgo di Nardodipace fu segnata da una serie di eventi calamitosi, che ne determinarono il progressivo spopolamento. Nel 1783, un violento terremoto provocò gravi danni alle abitazioni e alla chiesa. Nel 1951, una devastante alluvione causata dallo straripamento del torrente Allaro distrusse gran parte del borgo. Molti abitanti furono costretti a trasferirsi nel nuovo centro, costruito più in basso e più vicino alla strada statale.

Infine, negli anni ’60 e ’70, l’emigrazione verso le città e l’estero portò alla quasi totale desertificazione del vecchio abitato, che oggi conta solo tre residenti.

Il fascino del borgo fantasma

Nonostante questo, il borgo fantasma di NardodiPace non ha perso il suo fascino

Lo ha invece accresciuto con il suo silenzio e la sua atmosfera sospesa nel tempo.

Passeggiando tra le sue stradine strette e tortuose, si possono ancora ammirare le case in pietra, alcune ristrutturate, altre in rovina, con le porte aperte e le finestre rotte.

All’interno, si possono scorgere oggetti e arredi che raccontano la vita di un tempo, come le botti di vino, le bottiglie di conserva, le stoviglie, le sedie di paglia, le stanze da letto con le coperte sgualcite.

La chiesa, invece, è stata restaurata e si presenta in ottime condizioni, con il suo campanile a vela e il suo portale romanico. Ogni anno, il 6 dicembre, la chiesa viene riaperta per celebrare la festa del patrono, a cui partecipano i pochi abitanti rimasti e i numerosi emigrati che tornano per l’occasione.

Il borgo fantasma di Nardodipace è un luogo che merita di essere visitato e valorizzato. Da ammirare la sua bellezza paesaggistica e architettonica e anche la sua testimonianza storica e culturale. Un luogo che racconta la storia di una Calabria antica e profonda, fatta di gente semplice e laboriosa, che ha saputo resistere alle avversità e conservare la propria identità.

Un luogo che invita a riflettere sul senso del tempo, della memoria, dell’appartenenza e della rinascita.

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