Il Castello Normanno – Svevo di Vibo Valentia, con la sua ricca storia e le diverse trasformazioni subite nel corso dei secoli, rappresenta un importante patrimonio culturale della Calabria. Esso racconta le vicende di un territorio ricco di storia e di tradizioni millenarie.
Sul colle che un tempo ospitava l’acropoli dell’antica Hipponion, svetta imponente il Castello di Vibo Valentia, dominando la città e la valle del Mesima con la sua caratteristica forma a nave. Costruito tra il 1070 e il 1074 d.C. su ordine di Ruggero il Normanno, il castello inizialmente consisteva in una fortificazione semplice, con una torre triangolare centrale circondata da altre tre torri circolari.
Il periodo Normanno e Svevo
Nonostante le successive modifiche, l’impianto originale normanno del castello è ancora riconoscibile. Durante il periodo svevo, Matteo Marcofaba, governatore della Calabria su incarico di Federico II, ampliò e in parte ricostruì il castello, aggiungendo la torre poligonale, caratterizzata da conci ben squadrati e dalle notevoli dimensioni, tipica anche di altri castelli coevi della Puglia.
L’era Angioina e Aragonese
Gli angioini, insediatisi nel castello nel 1277, apportarono ulteriori modifiche, mentre un documento del 1494 di Carlo d’Aragona menziona significativi rifacimenti dell’impianto difensivo. Nel 1501, il castello perse la sua funzione difensiva e divenne residenza nobiliare sotto Ettore Pignatelli, che ottenne il permesso di apportare modifiche strutturali, come la realizzazione di un nuovo ingresso sud e del portale occidentale con lo stemma di famiglia in marmo.
Danni e trasformazioni successive
Il castello subì seri danni a causa dei terremoti del 1659 e del disastroso sisma del 1783, che causò il crollo del secondo piano della torre poligonale. Dopo essere stato abbandonato dalla famiglia Pignatelli, il castello fu utilizzato come carcere dopo alcuni interventi di restauro effettuati dai Borboni. Durante la sommossa popolare del 1858, il castello fu assaltato e danneggiato.
Il recupero e il ruolo attuale
Negli anni ’70 iniziò il lento processo di recupero del Castello di Vibo Valentia, che oggi ospita il Museo Archeologico della città, custode di reperti provenienti dall’antica Hipponion e dai dintorni, oltre ad ospitare gli uffici provinciali della Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Calabria.
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