Laos: alla riscoperta di un antico centro della Magna Grecia


Nel cuore della Calabria settentrionale, tra i pittoreschi fiumi Lao e Abatemarco, sorge l’antico centro della Magna Grecia: Laos. Fondato alla fine del VI secolo a.C. dalla città greca di Sybaris, Laos rappresenta un affascinante tassello della storia antica, ricco di misteri e scoperte recenti.

Alla ricerca delle radici: Sybaris e la fondazione di Laos

La città greca di Sybaris, seppur non ancora ufficialmente identificata, ha visto la luce nei pressi di San Gada a Laino Borgo nel settembre del 2021. Gli studiosi, basandosi su ricerche e indagini, sostengono che questo possa essere il luogo in cui sorgeva la misteriosa città di Sybaris, fondata proprio alla fine del VI secolo a.C.

Il parco archeologico di Laos: un tesoro storico-culturale

Il Parco Archeologico di Laos, esteso su circa 60 ettari, costituisce il fulcro storico-culturale dell’Alto Tirreno Cosentino. La sua creazione risale al 1994, quando un’équipe italo-francese intraprese ricerche approfondite per individuare l’impianto urbano dell’antica città. Il progetto comprende il recupero del territorio tra i fiumi Lao e Abatemarco, la recinzione dell’area, il restauro delle strutture antiche e la creazione di un Antiquarium, un piccolo museo che ospita i reperti più significativi.

La storia di Laos: da colonizzazione a autonomia

Il territorio di Santa Maria del Cedro, dove si trova il colle di San Bartolo, è testimone di un passato glorioso. Laos, antica colonia della polis achea di Sibari, divenne autonoma dopo l’invasione di popolazioni non greche. Le fonti storiche narrano della fondazione di Laos da parte di sibariti in fuga dopo la distruzione della loro città da parte dei Crotoniati nel 510 a.C. Successivamente, i Lucani conquistarono la città, stabilendosi nel luogo che conosciamo oggi come Parco Archeologico di Laos.

Un viaggio attraverso i resti: strade, abitazioni e difese di Laos

Il percorso attraverso il Parco Archeologico consente di rivivere la storia di una città che rivestì un ruolo cruciale nell’economia dell’età antica, grazie alla sua posizione strategica sul Mare Tirreno. I resti della città, risalenti al terzo secolo a.C., non mostrano tracce di eventi traumatici, suggerendo un abbandono pacifico.

Le strade di Laos seguono il tipico impianto a scacchiera delle città greche, con isolati rettangolari e incroci ad angolo retto. Interessanti sono la “Casa del Mosaico” con un pavimento azzurro, la “Casa con la Rampa” dall’accesso in lastroni di pietra e la “Casa delle Botteghe” con ampi vani forse destinati a attività commerciali.

La difesa della città era garantita da una imponente cinta muraria, ancora oggi ben visibile. Il quartiere degli artigiani, situato nella parte sud-ovest, evidenzia la presenza di fornaci per la produzione della ceramica.

La vita quotidiana a Laos: lusso e prestigio nella necropoli

Il Parco Archeologico di Laos svela anche il lusso della vita quotidiana, con reperti preziosi provenienti dalla necropoli. Anelli sigillo in oro raffiguranti Afrodite, diademi d’oro e ceramiche decorate testimoniano la ricchezza delle famiglie che abitavano la città. Tra i reperti più notevoli spicca una corazza decorata a sbalzo, tipica delle popolazioni italiche, oggi esposta presso il Museo Nazionale di Reggio Calabria.

Il fascino di Laos, a 400 stadi da Elea, si estende oltre i confini del parco archeologico. Questo sito affonda le sue radici nella Magna Grecia, testimoniando la ricchezza e la complessità della storia di questa affascinante regione.

Nicoletta Esposito

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