Le nepitelle calabresi sono dolcetti tradizionali che incarnano la ricchezza della pasticceria regionale, soprattutto nelle province di Catanzaro e Crotone. Questi dolci a forma di mezzaluna sono tipici delle festività del Natale e Pasqua, ma oggi si possono gustare durante tutto l’anno.
Storia e Origini
Le nepitelle vantano una storia antica, con radici che si intrecciano con la cultura araba e il nome derivante dal latino “nepitedum”, che significa palpebre degli occhi, richiamando la loro caratteristica forma. Sono menzionate in testi storici come il “Vocabolario calabro-italiano” del 1895, testimoniando la loro lunga presenza nella tradizione culinaria calabrese.
Ingredienti e preparazione
La pasta esterna delle nepitelle è realizzata con farina, zucchero, uova, strutto o burro, e lievito. Il ripieno è un ricco amalgama di ingredienti come uvetta sultanina, mandorle, noci, fichi secchi, cioccolato fondente, cacao in polvere, spezie come cannella e noce moscata, e un tocco di vino cotto o marmellata di amarene per addolcire il tutto.
Varianti regionali
Esistono diverse varianti delle nepitelle, che possono includere ingredienti come la buccia grattugiata di arance o limoni, miele al posto dello zucchero, o l’aggiunta di liquori come il maraschino o lo Strega. Questa diversità riflette la creatività e l’adattabilità della ricetta alle risorse locali e ai gusti personali.
Conservazione e Consumo
Le nepitelle si conservano bene e mantengono il loro sapore e consistenza per lungo tempo, rendendole ideali per essere condivise con amici e familiari durante le festività natalizie e pasquali.
Sabina Maiolo
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