Il Teatro Romano di Locri

La storia di Locri Epizefiri, la cui fondazione è attribuita alla fuga di servi spartani, racchiude una serie di avvenimenti politici e sociali che ne fanno uno dei centri più interessanti dell’antica Magna Grecia. Governata da una democrazia moderata che contrastava il potere aristocratico, Locri conobbe anche periodi di tirannia, come durante il dominio di Dionigi il Giovane. La città mostrò un atteggiamento ambiguo durante le guerre puniche, finendo per essere conquistata dai Romani nel 205 a.C.

teatro romano di locri

Descrizione

Il Teatro Romano di Locri, situato sul dromo cittadino e appoggiato al pendio naturale della collina Cusemi, rappresenta un’importante testimonianza dell’architettura teatrale antica. Originariamente costruito nel IV secolo a.C. come teatro greco, subì significative modifiche durante il periodo romano nel I secolo a.C. La struttura a semicerchio poteva accogliere fino a 4.500 spettatori, offrendo una vista panoramica sulla città e sul mare. La cavea, composta da gradoni ricavati parzialmente nella roccia e parzialmente realizzati con lastre di arenaria, è divisa in sette settori tramite sei scalette. Le modifiche apportate dai Romani includono l’aggiunta di corridoi laterali e l’ampliamento dell’area destinata a nuovi generi di spettacolo, come i combattimenti tra gladiatori e tra uomini e animali.

Conservazione

Scoperto nel 1940 da Paolo Enrico Arias e completato negli scavi nel 1957 da Alfonso De Franciscis, il Teatro Romano di Locri è stato soggetto a diversi interventi per preservarne l’integrità. Tuttavia, la struttura in pietra arenaria, vulnerabile agli agenti atmosferici, ha subito danni irreparabili, rendendo quasi illeggibili diversi settori della cavea. Nonostante gli sforzi per la sua conservazione, il teatro rimane un simbolo della romanizzazione della città di Locri e dell’importanza culturale e storica della Magna Grecia.

Nicoletta Esposito

Seguici