Oggi a Serra San Bruno giornata della legalità con il Procuratore della Repubblica Camillo Falvo

Si è svolto nella giornata di oggi il convegno per la “giornata della legalità e il contrasto alla criminalità mafiosa” nella Sala di Palazzo Chimirri alla presenza tra gli altri del Procuratore della Repubblica Camillo Falvo. Moderatore della giornata è il giornalista Sergio Pelaia che rivolge ai giovani un appello a scegliere sempre la via della legalità.


Ad aprire i lavori il sindaco Alfredo Barillari che ha sottolineato l’importanza di giornate come questa che rappresenta il culmine di una serie di incontri fortemente voluti dall’Amministrazione con aspiti la dott.ssa Rebecchi e la dott.ssa Frustaci.

Il ricordo e ciò che resta


La parola è passata poi alla vice sindaco Rosanna Federico che ha ricordato il 23 maggio del ’92 come uno dei giorni più tristi e bui della nostra storia ma che poi è diventata la giornata simbolo della lotta alla mafia e alla criminalità che non può uccidere il nostro futuro.
Un ultimo appello ai numerosi giovani presenti in sala perché piantino giorno per giorno nelle nostre città il seme della legalità.

I progetti degli studenti

Gli studenti dell’IC Tedeschi hanno così presentato “la legalità vista con i loro occhi”.

-Una carta umanistica per rappresentare l’idea che hanno loro dei difensori della legalità: la mafia ha ucciso Falcone e Borsellino ma non le loro idee.


-Un excursus della vita dei due magistrati simbolo della lotta alla mafia e della loro uccisione. L’albero della legalità con foto e aforismi del giudice Falcone.

-Il ricordo di Peppino Impastato ha riguardato il loro terzo progetto .

Si è passato poi ai progetti dell’IIC Luigi Einaudi.

-Un brano composto da loro in ricordo di Filippo Ceravolo, vittima innocente di mafia dal titolo “Ciao sono Filippo”. Un messaggio per tutti i giovani: “Tocca a voi avere coraggio.


-Una “lettera a Filippo “con un pensiero per il suo caro papà che fiducioso continua oggi a chiedere giustizia per il suo ragazzo.


-Un PowerPoint dal titolo “possiamo affermare di avere un comportamento conforme alla legge nella nostra quotidianità”: per descrivere l’illegalità, le origini della mafia e le sue caratteristiche e gli obiettivi dell’agenda europea del 2030: obiettivo 16 pace, giustizia e Istituzioni Forti.
Il messaggio è chiaro: ciascuno di noi può e deve contribuire a diffondere la cultura della legalità.


-Presentazione dei “Principi costituzionali Vs sub cultura mafiosa”.
Legalità è rispetto delle regole.
La Costituzione è ciò che ci fornisce i valori della legalità contrapposta allimmoralità della mafia.


-Viaggio nel metaverso incontrando Rita Atri, una diciassettenne, nata e cresciuta in un contesto familiare mafioso e che si tolse la vita in seguito alla morte di Falcone.
Il 5 novembre del ’91 Rita si recò da Borsellino e divenne collaboratrice. Quello delle studentesse è
Un viaggio immaginario in un mondo illusorio in cui ci si rifugia per sfuggire al crudele mondo che spesso ci delude.
“Un giorno incontrammo gli occhi di Rita, tristi ma pieni di luce ,speranza e coraggio.”

“Rita ci ha insegnato a non fuggire più nel metaverso ma a cambiare il mondo che abbiamo”


-“La nostra legalità”, i principi della legalità, la sua importanza, la scuola delle legalità con gli studenti come protagonisti.

Gli interventi

Si è passato poi agli interventi degli invitati, Giuseppe Borrello rappresentante dell’associazione Libera.
“È difficile ricordare e conoscere le vittime di mafia della nostra regione come il magistrato Antonino Scopelliti ucciso prima di Falcone e Borsellino.  Anche lui impegnato nel processo contro cosa nostra. Ci sono storie che noi calabresi non conosciamo ma conoscerle ci farebbe capire che la Calabria non è solo terra di ndrangheta.

L’ispettore di polizia Giovanni Catanzaro ha parlato della sua attività di vigilanza ai magistrati durante il maxi processo. E poi a Serra San Bruno, dove al suo arrivo negli anni ’90 viene ucciso uno ndranghetista.
“Gli incontri con i ragazzi mi hanno lasciato grandi insegnamenti “


Il Tenente dell’Arma dei Carabinieri Fabio Russo ha fatto i complimenti agli studenti per le loro “lezioni”. Ha portato così ai ragazzi la sua esperienza di trent’anni nel ROS in Sicilia e del suo caro amico Filippo, morto nella svolgimento delle sue funzioni e di lotta alla mafia. Un appello ai giovani: “schieratevi sempre dalla parte della legalità “

Un ultimo ricordo di Sergio Pelaia per due giovani serresi probabilmente vittime di mafia come Pasquale Andreacchi e Massimo Lampasi.

A chiudere la giornata è il Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Dott. Camillo Falvo.

“Sono contento di aver fatto questo bagno di legalità grazie ai ragazzi. È importante essere qua oggi perché la lotta alla criminalità organizzata non si fa non tanto con le azioni militari, solo con indagini e arresti. La ndrangheta si respira ed è importante che nelle scuole inizi la rivoluzione culturale di lotta, i giovani sono la speranza del rinnovamento.”

Il Procuratore ha posto anche l’accento sulla tecnologia, sul cyber bullismo e sull’uso consapevole delle nuove tecnologie.

Falcone e Borsellino sono i simboli della lotta alla mafia e tutti quelli che sono stati uccisi dalle mafie devono essere sempre ricordati. “Nell’apprendere dell’uccisione di Falcone, pensavamo che la mafia avesse vinto. Per fortuna non fu la fine, la reazione fu forte. Tanti giovani entrarono nelle forze dell’ordine o in magistratura”.

“La mafia non è imbattibile ma ogni città deve dare la spallata finale”

Una giornata ricca di spunti e di interventi con l’augurio che tutto ciò che si è detto e fatto rimanga impresso nelle menti di tutti per portare sempre più avanti la lotta a tutte le mafie che ancora è paurosamente indietro.

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