Pitagora, nato tra il 580 a.C. e il 570 a.C. nell’isola di Samo, è stato una delle figure più enigmatiche e influenti della Grecia antica. Figlio di Mnesarco, un rinomato mercante, e di Pythais, una donna di straordinaria bellezza, Pitagora fu inizialmente destinato a seguire le orme paterne nel commercio e nell’incisione di sigilli.
La chiamata della conoscenza
Tuttavia, la sua inclinazione precoce per le materie scientifiche e filosofiche lo portò a abbandonare il sentiero tradizionale e a intraprendere un viaggio intorno al Mediterraneo alla ricerca di conoscenza. Le radici della sua formazione attingono alle scuole misteriche dell’antico Egitto, dove acquisì non solo una vasta conoscenza ma anche influenze taumaturgiche e astronomiche.
Un poliedrico maestro
Pitagora emerse come una figura poliedrica, combinando le qualità di filosofo, matematico, scienziato, politico e fondatore di una delle scuole di pensiero più importanti della storia umana: la Scuola Pitagorica.
Il trasferimento di Pitagora nella Magna Grecia, in particolare a Crotone, è attribuito a cause politiche, poiché non approvava la tirannide di Policrate. A Crotone, la Scuola Pitagorica, divenne il centro di sviluppo per molte discipline, tra cui filosofia, etica, politica e matematica, con il celebre teorema di Pitagora.
Esoterismo e trasmissione del sapere
Una delle sue principali contribuzioni fu la nozione di esoterismo in Occidente, enfatizzando la trasmissione ristretta del sapere a cerchie selezionate di adepti. Il suo pensiero ha avuto un impatto monumentale sullo sviluppo della scienza occidentale, anticipando l’efficacia della matematica nel descrivere il mondo.
Il mistero della morte di Pitagora
La morte di Pitagora è avvolta nella leggenda. Alcuni resoconti suggeriscono che morì durante una rivolta contro il partito aristocratico pitagorico, mentre altri indicano che si ritirò a Metaponto, dove trovò la morte, forse volontaria, nel tempio dedicato alle Muse.
L’assenza di scritti diretti e l’eredità duratura
Nonostante l’influenza duratura di Pitagora, è noto per non aver lasciato scritti diretti. Le opere a lui attribuite, come i “Tre libri” e i “Versi Aurei,” sono di autori sconosciuti, scritte in epoche successive.
Nicoletta Esposito
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