Santa Maria della Maddalena di Morano Calabro

Santa Maria della Maddalena risale al 1097, esso sorgeva al di fuori della cinta muraria medioevale e svolgeva il ruolo di piccola cappella suburbana.

Visto il crescente numero di fedeli e il piccolo spazio a disposizione la struttura venne ampliata in pianta a croce latina a tre navate in modo tale da poter accogliere tutti al suo interno.

Fu per volere del prevosto don Giuseppe La Pilosella che nella seconda metà del XVI secolo iniziarono i lavori.

Essi si dilungarono fino alla prima metà del XVIII secolo quando la chiesa assunse il titolo di collegiata.

È il 3 febbraio 1737 e il tutto venne sancito dalla bolla di papa Clemente XII.

Nel1732 cominciarono ulteriori restauri e la collegiata fu arricchita con decorazioni tardo barocche commissionate a Donato Sarnicola.

Fu così che la collegiata divenne uno degli esempi più alti del barocco calabrese.

Successivamente il campanile e la cupola furono rivestiti di caratteristiche maioliche in stile campano di colore giallo e verde.

La facciata vide il suo completamento negli anni ’40 del XIX secolo in stile neoclassico.

Essa è ripartita in due livelli divisi da una cornice riportante simbologie classicheggianti.

Il livello inferiore è suddiviso da sei paraste doriche, quello superiore è invece retto da quattro paraste ioniche.

Sul frontone troviamo l’arme della famiglia Spinelli di Scalea.

Santa Maria della Maddalena oggi

Oggi l’edificio conserva la pianta originaria in croce latina.

In ognuna delle navate laterali vi sono cinque cappelle per lato divise in campate sormontate da piccole cupole.

La navata centrale ha una volta a botte su cui si affacciano ben dieci finestre.

Un altro elemento artistico è di certo il raro soffitto a cassettoni di manifattura locale risalente al tardo periodo cinquecentesco.

Nella Sagrestia si trova una custodia per oli sacri in marmo del ‘500.

Sono custodite poi numerose reliquie di santi, fra cui una pietra del Santo Sepolcro e un’orma del sandalo di S. Francesco da Paola lasciata su una roccia del monte Sant’Angelo mentre il Santo benediceva la Calabria prima di recarsi in Francia.

Il polittico

Vi è poi custodita gelosamente un opera del pittore Bartolomeo Vivarini: il polittico.

L’opera fu realizzata nel 1477 dal pittore veneto per il cittadino Monastero di San Bernardino da Siena.

Dopo vari tentativi di trafugamento e un accurato restauro, dal 1995 il polittico è custodito presso la cappella di San Silvestro, nella sagrestia della collegiata della Maddalena.

Essa è di certo fra le più rappresentative opere del Vivarini ed è inoltre l’unica testimonianza dell’artista veneto in Calabria insieme con un trittico custodito nella chiesa di San Giorgio a Zumpano ed eseguito nel 1480.

Nicoletta Esposito

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