Le tradizioni Pasquali in Calabria

Le tradizioni Pasquali in Calabria hanno origini antichissime.

Abbiamo scelto alcuni tra i riti più importanti che si svolgono nella nostra regione in questo periodo.

Tradizioni Pasquali in Calabria: celebrazioni più partecipate

Il giovedì Santo a Stilo

Anche Stilo, come altre località Calabresi ha i suoi riti e le sue tradizioni Pasquali.

Il Giovedì Santo vi è la benedizione delle “gucciadate”. Quando fa buio, partono da diversi punti dei fedeli con pesanti croci sulle spalle e attraversano tutte le vie del borgo.

Laino Borgo, La Giudaica

A Laino Borgo, alle porte del Pollino, si ripete ogni anno il venerdì Santo la “Giudaica“, una rappresentazione teatrale pasquale che mette in scena il processo di Gesù, suscitando molta curiosità anche a chi non è del luogo.

La Naca a Catanzaro

naca catanzaro

A Catanzaro la storia della Naca affonda le sue radici nelle visite delle confraternite ai sepolcri, quando si iniziò a trasportare i “simulacri della Passione”. Nel 1937, l’arcivescovo monsignor Fiorentini decise di unificare le celebrazioni delle quattro confraternite, dando vita a un’unica processione e stabilendo il percorso che ancora oggi viene seguito.

I vattienti

“I Vattienti” di Nocera Terinese, sono molto conosciuti all’interno della nostra regione. La loro è una tradizione molto particolare. 

Si tratta di un culto atavico, conosciuto come i “vattienti”. Il termine deriva da “Vattere” in dialetto Calabrese “battere”, da qui il nome “vattiente” cioè colui che si batte il corpo.

La Processione del Venerdì Santo a Cassano Ionio

foto dal web

Cassano Ionio è custode di una tradizione millenaria: la processione del Venerdì Santo. Questo antico rito si è evoluto nel corso dei secoli e rappresenta un momento di grande significato culturale e religioso per la comunità cassanese.

Il Sabato Santo a Badolato

Sabato Santo a Badolato
foto dal web

La processione del Sabato Santo a Badolato è un momento di profonda riflessione spirituale, radicato in una tradizione secolare e permeato da una profonda spiritualità. Il percorso inizia con una processione penitenziale dalla Chiesa dell’Immacolata, dove la Croce di Penitenza e altri simboli della Crocifissione aprono la strada. Il Cristo di Badolato, vestito di viola, porta la croce mentre viene insultato da figuranti giudei, il cui compito è mantenere l’anonimato, adempiendo a un voto.

L’affruntata

Tra le rappresentazioni religiose che ci sono nel periodo Pasquale ricordiamo “l’Affruntata” che si tiene nelle provincie di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Catanzaro. Ma viene riconosciuta anche con il nome di “Cunfrunta” “Cumprunta“, “‘Ncrinata” e “Svelata“.

La manifestazione ha origini pagane ed è di carattere popolare. Simboleggia l’incontro dopo la resurrezione di Cristo tra le statue raffiguranti Maria Addolorata, Gesù e San Giovanni. Le statue vengono portate a spalla dai portantini. 

“La simana Santa” di Serra San Bruno

Rito della settimana Santa

Serra San Bruno i riti de: “La simana Santa” hanno inizio, come in altre zone della Calabria, con la domenica delle Palme. 
La benedizione delle palme e dei ramoscelli di ulivo avviene in chiesa. Ci si muove poi in processione ad imitare il saluto a Gesù giunto a Gerusalemme. Un tempo si raggiungeva il Calvario e qui si leggeva il “Passo”. Oggi la passione viene letta nei pressi della “Chiesuleda” a Spinetto e a Terravecchia di fronte la Chiesa Dell’Addolorata.

La gastronomia nel periodo Pasquale

Il Mucceddrato

La Settimana Santa in Calabria è uno periodi più suggestivi dell’anno, intriso di fede, culti popolari, ma anche tradizioni culinarie, che tutt’oggi sono vive sull’intero territorio regionale.

In particolare il Giovedì Santo è consuetudine preparare il pane per la “Coena Domini”, ovvero l’Ultima Cena del Signore, da distribuire agli apostoli e ai numerosi fedeli accorsi per la funzione religiosa. Nel Crotonese si preparano delle tipiche ciambelle di pane intrecciate, che prendono il nome di Mucceddrati.

La Cuzzupa

Le cuzzupe sono un dolce pasquale tipico della tradizione calabrese, così chiamate nella provincia di Catanzaro, ma assumono nomi diversi da provincia a provincia, ma soprattutto da paese a paese: Sgute, Cudduraci, Cuculicchi, cullùre, angùte, vute e pizzatole. Nonostante i diversi appellativi, la sostanza non cambia, si tratta di un dolce tendenzialmente povero, con ingredienti semplici e facili da reperire.

Segnalateci altri riti o tradizioni che avvengono dalle vostre parti.

Nicoletta Esposito

Seguici

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *